Visitare le Miniere di Sale Wieliczka è come essere catapultati tra le pagine di un fantasy. Nelle Miniere di Sale Wieliczka si respira lo splendore delle miniere di Moria, si respira l’odore benefico e terapeutico del salgemma, si respira il fascino delle leggende degli antichi regnanti dell’Est, e soprattutto… si respira!
La frase di benvenuto della simpatica guida in lingua italiana è stata infatti:
“Salve a tutti, io sono Beata, respirate l’aria della miniera e adesso scendete con me i primi 380 scalini“.
Visitare le Miniere di Sale Wieliczka
Dopo esserci sincerati della presenza di una ascensore per risalire, scendiamo insieme ad un piccolo gruppo di italiani. Si comincia con i primi 380 scalini (degli 800 totali) che ci porteranno a toccare il primo livello denominato il Pozzo Daniłowicz a 60 metri di profondità.
Da qui ha inizio la discesa verso un susseguirsi di “ohh” di meraviglia fra antiche gallerie, laghi sotterranei, saloni e cappelle tutte di sale.
E quando dico tutto è tutto! Dai lampadari alle sculture, dalle pareti alle mattonelle, tutto è scavato nel sale.
Dicevo, dal primo livello cominciamo la discesa in quello che dall’antico Medioevo è stato per secoli e secoli il luogo di lavoro per minatori e cavalli da lavoro. A proposito di cavalli, l’ultimo cavallo è andato in pensione rivedendo la luce del sole nel recentissimo 1996!
Il percorso è dei più suggestivi: le pareti, il pavimento e le sculture sono interamente in roccia di sale, tanto che veniamo invitati più volte a fare i San Tommaso per toccare ed assaggiare!
Io rimango affascinata dalle strutture, dagli imponenti contrafforti in legno e da tutte quelle apparecchiature come telefoni e centraline che attualmente servono per comunicare con altri livelli e con la superficie.
I livelli sono 9 di cui il più profondo è a -300 metri. L’aria qui sotto c’è, è tanta, e in alcuni punti addirittura ventosa. Quando arriviamo dinanzi ad un grosso portale in legno chiuso, avvicinandoci sentiamo un rombo incredibile. “Wow cosa c’è una cascata dietro questa porta?“- chiedo incuriosita.
“No, questo è il vento“- mi risponde Beata.
Infatti per passare da una zona all’altra, un po’ come nei compartimenti stagni, attendiamo che le porte alle nostre spalle siano perfettamente chiuse prima di aprire le porte successive, onde evitare di essere risucchiati dalle correnti.
Lungo il percorso per visitare le Miniere di Sale Wieliczka possiamo vedere il funzionamento delle antiche strumentazioni per l’estrazione del sale. Inoltre ammiriamo delle vere e proprie opere d’arte che alcuni minatori con l’estro creativo particolarmente spiccato, hanno lasciato per meravigliare i visitatori.
Io impazzisco per questo stile sovietico, mi piacciono i tratti spigolosi, essenziali e stilizzati di questi volti che ricordano il realismo socialista. Il fatto che siano realizzati interamente di sale poi, lo trovo pazzesco.
Così ecco le statue di alcuni visitatori VIP del passato come Copernico o Goethe, un superbo busto del re polacco Casimiro il Grande e poi ancora rappresentazioni (sempre in sale) di come i minatori scongiurassero il pericolo di scoppio del metano attraverso delle piccole esplosioni controllate.
Ribadisco che in diversi punti, complice la luce e il riflesso delle particelle di sale nella roccia, ho avuto l’impressione di essere fra le magnificenze di Moria.
“Fuggite sciocchi!”
La particolarità delle Miniere di Sale Wieliczka è la presenza di numerose sale o camere dedicate ai Santi. Evidentemente il tema sacro è molto caro al popolo polacco che è risaputamente molto devoto. I minatori poi, per ovvie ragioni, lo erano ancor di più, infatti si recavano giornalmente a messa nelle numerose cappelle sotterranee.
Ad esempio la cappella dedicata a Sant’Antonio protettore di coloro che cercano qualcosa oppure la Cappella del Crocifisso. Vedete come in questo caso le statue dei monaci adoranti abbiano subito il rovinoso processo dello scioglimento per via dell’umidità?
La passeggiata sotterranea in discesa ricomincia tra foto, tanta meraviglia e domande di due bimbi molesti (scherzo erano simpaticissimi) che ormai si erano attaccati a zainetto ai fianchi di Beata.
Ci attendono i restanti scalini realizzati con impalcature in legno che discendono attraversando caverne enormi.
Questi invece sono i pericolosissimi scalini originali utilizzati dai minatori, ovviamente scavati nel sale e ormai consunti.
Arriviamo alla camera dedicata alla rappresentazione della leggenda della principessa Kinga il cui nome evocativo potrebbe farla entrare di diritto nella saga del Signore degli Anelli!
Momento Superquark
Kinga era la principessa figlia del Re d’Ungheria e sposa di Boleslao, principe della provincia di Cracovia. La leggenda narra che la principessa gettò il suo anello di fidanzamento prima di partire dall’Ungheria.
Una volta giunta nel suo nuovo regno in Polonia, precisamente nella città di Wieliczka, diede ordine di scavare in un punto ben preciso dove, oltre al salgemma, i minatori rinvennero un cristallo di sale contenente il suo anello di fidanzamento.
Quel punto esatto diede origine alle Miniere di Sale Wieliczka.
Da allora Kinga divenne la patrona dei minatori polacchi, che a lei furono talmente devoti da dedicarle quella che è la chiesa sotterranea più grande e più bella d’Europa.
Guardatela che splendore a -100 metri di profondità! I minatori ne hanno tappezzato le pareti con bassorilievi rappresentanti il meglio dell’arte sacra mondiale. In questa chiesa si tengono messe, concerti (pare che l’acustica sia buonissima) e addirittura si celebrano matrimoni.
…e poi dicono che il sale faccia male!
Io mi sono innamorata della pavimentazione, guardate che mattonelle.
Uscendo veniamo salutati e benedetti da Lui.
La discesa continua fino ad arrivare a laghi salini sotterranei, altre statue, ruscelli salati (sempre da assaggiare con moderazione) e bellissime affiorazioni di sale puro.
È impressionante vedere questi rinforzi con pali intrecciati, quasi sembrano una decorazione invece che un sistema di sostegno delle pareti, ma del resto la perfezione della carpenteria polacca la conosciamo anche in Italia, grazie alle numerose maestranze emigrate qui da noi.
La prima area ristoro è la Camera Drozdowice dopo circa un’ora di visita: uno snack bar, toilette, tavolini e poltrone per riposarsi, souvenir e un simpatico maxi-schermo per farsi un selfie da auto spedirsi via mail. La ricezione del segnale quaggiù è talmente perfetta che neanche a casa mia! Una pausa di 15 minuti e la discesa ricomincia.
Quello che abbiamo visto subito dopo è insieme emozionale e spettacolare: siamo entrati nella Grotta Weimar, una caverna inizialmente buia che all’improvviso si è illuminata sopra di noi svelando un soffitto altissimo e una scalinata in legno ancorata alla parete che si illuminava, scalino dopo scalino, come se qualcuno stesse scendendo verso il lago sottostante!
Tutto questo mentre la diffusione della struggente “Tristesse” di Chopin ci ha zittiti tutti.
Qualche metro ancora più in basso la guida ci spiega come negli anni ’20 il delizioso laghetto sotterraneo (che in foto purtroppo non è venuto) venisse utilizzato per romantiche gite in barca, allietate addirittura con spettacoli di fuochi d’artificio.
Il nostro percorso non ne prevede la visita, ma Beata ci spiega anche come le Miniere abbiano un Sanatorio in cui è possibile pernottare per beneficiare al meglio dell’aria salutare che c’è quaggiù.
A proposito di percorso, quello che abbiamo fatto noi è il Percorso Turistico, ma esiste anche la divertentissima versione Tour del Minatore in cui si vestono letteralmente i panni da minatori con tanto di tuta e cappello porta-lampada.
Purtroppo un percorso esclude l’altro in quanto hanno orari ed ingressi fisici differenti. Mi sarebbe piaciuto farli entrambi, ma non c’era il tempo materiale, avrei dovuto escludere la visita ad Auschwitz che invece ho considerato doverosa.
Un cliché da miniera. Gli gnomi sono un evergreen.
La visita in compagnia di Beata termina alla Camera Stanisław Staszic , una caverna altissima entrata nel Guinnes per aver ospitato il volo sotterraneo di una mongolfiera e alcuni lanci di bungee jumping! Addirittura è talmente alta che vi è stato installato un ascensore panoramico per fare scatti dall’alto.
Questa sala ospita il bassorilievo che rappresenta la primissima lista del patrimonio UNESCO fra cui della Polonia figuravano già dal 1978 il centro storico di Cracovia e le Miniere di Sale Wieliczka.
Da questo punto in poi si è liberi di proseguire il percorso verso il museo sotterraneo oppure di fermarsi alla deliziosa Trattoria del Minatore. Cosa ho fatto secondo voi?
Visitare Miniere di Sale Wieliczka: sì ma quando si mangia?
Siccome erano circa le 15:30, le orde di turisti dei gruppi precedenti avevano spazzolato tutto, così ci siamo dovuti accontentare di un internazionale piatto di nuggets di pollo con patatine ed una cotoletta di maiale (devo dire buonissime). Altrimenti il menu comprendeva i grandi classici della tradizione culinaria polacca.
La sala che ospita la trattoria è a -135 metri di profondità ed anche qui il segnale è perfetto, presente anche il Wi-Fi.
Rifocillati e ancora con la meraviglia negli occhi, risaliamo in superficie con l’ascensore originale utilizzato dai minatori. Proprio come quelli che sembrano montacarichi con le grate scorrevoli in legno.
Anche la campanella che annuncia l’ascesa è quella originale, se volete sentirla cliccate qui.
Prima di risalire sono stata assalita da una riflessione. Effettivamente non ci abbiamo mai fatto caso, ma la provenienza del sale, laddove non originario delle saline, ha una storia di duro lavoro, di pericoli e di acerrime battaglie per ottenerne il monopolio.
Nonostante le meraviglie che ho visto nelle Miniere di Sale Wieliczka, la prossima volta che a tavola dirò “passami il sale” il mio pensiero andrà alle fatiche di uomini ed animali che per buona parte della loro vita non hanno mai visto la luce del sole.
Szczęść Boże! (saluto dei minatori polacchi)
Visitare le Miniere di Sale Wieliczka: info utili
- Per raggiungere e visitare le Miniere di Sale Wieliczka da Cracovia bastano 20 minuti grazie ad un collegamento ferroviario dalla stazione centrale di Cracovia. Cercate il treno diretto per Wieliczka Kopalnia. Il costo è di circa 1 Euro.
- La durata della visita del Percorso Turistico è di circa 3 ore. Nei sotterranei ci sono due toilettes e due aree ristoro rispettivamente a 40 e 90 minuti dall’inizio del percorso.
- La temperatura in miniera è di circa 16° C durante tutto l’anno, per cui vestitevi adeguatamente. Ricordate gli 800 scalini? Dunque scarpe comode! I bagagli ingombranti vanno lasciati al deposito all’ingresso.
- Il costo del biglietto singolo è di 84 Zloty, circa 19 Euro a persona. Per scattare le foto occorre acquistare un accredito supplementare. Sul sito ufficiale le FAQ e tutte le informazioni sulla visita.
Trovo angosciante pensare che tutte quelle persone e animali non abbiano mai visto la luce del sole per buona parte della loro vita, quindi è doverosa la tua riflessione alla fine. Del resto è innegabile il fascino che le miniere esercitano, quasi come una sfida dell’uomo contro la natura. Sai che non ne ho mai vista una? Mi piace che tu abbia messo il suono della campanella. Insieme alla tua descrizione perfetta mi ha aiutato a sentirmi lì. Un abbraccio Orsa, a presto.
Buongiorno Alessia! Eh si, soprattutto se pensiamo che nel Medioevo e nei secoli scorsi non esistevano leggi come la “626” o Statuti dei Lavoratori! 😉
Comunque per come si presenta attualmente, la Miniera si Sale fa davvero pensare a tutt’altro, la nostra percezione per fortuna non è stata angosciante o da claustrofobia, però consideravo ugualmente doverosa quella riflessione! Spero che un giorno tutte le miniere del mondo chiudano e diventino un’attrazione visitabile, liberando gli uomini che ci lavorano e soprattutto liberando il pianeta dalla dipendenza di giacimenti!
Grazie per le tue parole, buona giornata! 😉
Le miniere non mi sono mai piaciute.
Mi spiego meglio: mi affascinano ma allo stesso tempo penso al duro lavoro che gli uomini (e gli animali dove li mettiamo?) hanno dovuto affrontare per arrivare ad un lavoro del genere.
Personalmente, non amando i spazi chiusi, non potrei mai visitarlo, ma ho letto con molto piacere il tuo articolo, le sculture e le rappresentazioni fatte con il sale mi hanno lasciato basita. Bellissimo!
Un bacione Orsa :*
Ciao Cris, come dicevo ad Alessia gli spazi di questa miniera sono davvero ampi e non generano sensazioni di chiuso o claustrofobia anzi…è una meraviglia ad ogni passo! C’erano anche bimbi piccoli per cui è davvero molto easy! 😉 Per il resto, in merito al lavoro dei minatori, ho realmente visto quanto sia dura la cosa! Soprattutto nei secoli scorsi! Però questo non ha impedito ai minatori di tirar fuori dal sale quelle splendide opere!
Grazie e a presto! 😀
Incredibile (anche se mi associo al pensiero di Alessia). E’ impressionante quanto un altro po’ fosse al centro della terra tale miniera. E poi non ci avevo mai pensato al fatto che il sale non si trova solo in prossimità del mare. Vado ad approfondire.
Buondì 🙂 effettivamente senza accorgerci siamo scesi proprio di parecchio sottoterra! In compenso l’ascensore per risalire ci ha messo qualcosa come 30 secondi con vento che entrava da tutte le parti stile Woman in Red! 😀
Prima di visitarle neanche io ci avevo mai riflettuto: per me era sale=mare e basta. Non si finisce mai di imparare!
Buona giornata!
Il wifi a 150 m sotto il livello stradale? :O
Le miniere, non solo quelle di sale (di cui non sapevo nemmeno l’esistenza), mi hanno sempre affascinato. Li avrei fatti anch’io gli 800 gradini per visitarla. È incredibile veramente questo luogo.
E vedessi che segnale! Tutte le tacchette! 😀
Guarda mi sono venuti sù due polpacci che neanche Lance Armstrong hahahah!
Grazie per essere passata!
hahahhahahahha 🙂 grazie a te per aver condiviso questa tua esperienza. L’ho già inserita nella lista delle cose da visitare prima di morire. 😉
Wow grazie a te allora!
Non ci posso credere che addirittura il Wi-Fi prendeva bene. A me non prende nemmeno se dal salone mi sposto in bagno ahahah
Comunque queste miniere sono nella mia lista della cose da vedere assolutamente da parecchio tempo! Ero curiosissima di scoprirle con te.. Devo dire che ho un po’ paura del senso di claustrofobia ma non sembra possa correre questo pericolo. Gli ascensori per la risalita ci mettono tanto? Sono sicuri? Ahahaha non vorrei rimanere lì a dover beneficiare dell’aria delle miniere per sempre!
Un bacione Dani! 🙂
Bentornati ragazzi! Del Wi-Fi mi sono stupita anch’io! Nonò come dicevo nei commenti in basso la claustrofobia la escludo perchè gli ambienti sono molto ampi e poi perchè si viene distratti in continuazione da cose spettacolari!
Come dicevo a Tiziana 30 secondi per rivedere la luce del sole! Ovviamente non prima di essere passati dall’ultimo souvenir shop! 😉
Grazie per le tue parole Lou, buona giornata!
Le miniere mi affascinano e allo stesso tempo mi inquietano un po’…Cracovia, le miniere di sale, Auschwitz, il tuo itinerario è molto interessante e come sempre scritto in maniera molto coinvolgente! Mi hai già fatto voglia di tornare in Polonia, anche se sono tornata da Varsavia solo da due giorni 🙂
No sei già tornata?! Ho perso qualche puntata perchè avevo capito che partissi proprio nelle festività! 🙁
Taggami quando scrivi sono curiosa delle tue impressioni polacche!
Facciamo così tu la prossima volta Cracovia/Miniere/Auschwitz e io Varsavia con il tuo itinerario! 😉
Un abbraccio e a presto!
Ma cos’è questo luogo meraviglioso? Ne sento parlare per la prima volta. Molto interessante davvero, la chiesa sotterranea poi è uno stupore unico. Ti ringrazio per avermi fatto scoprire un luogo così bello, se mai (spero) andrò in Polonia non mancherò di includerlo in un itinerario. Un bacione, Orsa!
Chiara il mondo è pieno di meraviglie che aspettano solo noi travelblogger hahaahah! 😛
Grazie a te per essere passata, un bacio!
La cartina finale rende benissimo l’idea del grandissimo lavoro che è stato fatto nel tempo! Sono dei posti davvero molto suggestivi che vale sempre la pena visitare.
Si, assolutamente da non perdere! Come ho detto nel post a me ha impressionato parecchio la carpenteria di legno! *_*
Bentornati! 😉
Sai che sto leggendo un libro in cui si parla di minatori che lavorano in una miniera (di carbone, non di sale) e nella mia mente me la immagino proprio come l’hai descritta tu? I cunicoli, l’ascensore, i vari livelli.
Trovo che sia davvero impressionante il lavoro che hanno fatto, dalle sculture, alle pavimentazioni, alla chiesa. Per non parlare poi del ristorante! Peccato che non ci fosse più molto da mangiare 😉
Buona giornata 🙂
Già, peccato, eravamo talmente affamati che avremmo potuto rosicchiare tutte quelle belle sedie, non prima di averle strofinate e salate per bene sulle pareti! 😛
E’ stato un viaggio veramente affascinante Silvia!
Buona giornata anche a te, ti abbraccio! 🙂
Probabilmente è lì che è nata l’espressione “ho talmente fame che mi mangerei anche le gambe del tavolo” 😉
😀 hahahah può darsi! 😉
che posto pazzesco! praticamente un altro mondo sotto terra… affascinante. una curiosità: faceva freddo come sul livello terreno o più caldo?
Hai trovato proprio le parole giuste: un altro mondo sotto terra!
No Francesca era decisamente meglio lì sotto! 😀
Certo le temperature sono basse ma non ho avvertito il minimo freddo! 😉
Grazie! :*
Comunque sono venuta un pò troppo rossa in quella foto!!! Come??? Era uno gnomo uomo?! Ah okay, allora io forse ero in bagno…
Desideravo molto leggere il tuo articolo, perché di questa visita ne sento parlare dal 2005 e sai, ad un certo punto una povera gnom…ragazza diventa pure giustamente curiosa.
Sono rimasta a occhi spalancati per tutto il tempo: dalla tua descrizione sembrava quasi di sentire la voce di Gimli mentre elenca le meraviglie del proprio mondo a Orlando Bloom!
Ti dirò che da quanto mi era stato raccontato, non avrei comunque mai immaginato un Universo tanto affascinante. Bellissimo Daniela, assolutamente un sogno.
A questo punto, dopo aver stabilito che possiamo non aprire un dibattito sui bambini zainetto, direi di fare santa subito Beata, oppure beato Benedetto. Okay, stop. Torno a revisionare gli articoli con la coda tra le gambe e testa china…
Claudia B.
Guarda per stupirsi anche Orso! *_*
Sto ancora ridendo su Beata Santa Subito 😀 😀 oddio! Ma se la facciamo incontrare con la guida Benedetto ci scappa “il Bambinello”? ok basta 😛
hahahah anche io ho una montagna di articoli da scrivere/revisionare ma non per il blog 😉
Grazie per essere passata Claudia!
Un bacio!
Bellissime le foto. Bella anche la riflessione finale, produrre una cosa per noi basilare e scontata come il sale non è una passeggiata, ma spesso un vero e proprio sacrificio umano. La prossima volta non me le farò sfuggire! Un abbraccio!
Grazie1000 Giulia ti auguro di ritornare presto in Polonia allora! 😉
Ti abbraccio anch’io!
A me le miniere affascinano…il fatto di camminare in questi corridoi illuminati da luce artificiale mi ha sempre incuriosito! Avrei sicuramente preso la tua stessa decisione di non rinunciare alla visita di Auschwitz, ma il tour del Minatore con tuta e cappello porta-lampada sembra simpatico. Comunque come altri hanno già detto, effettivamente non avevo mai pensato allo sforzo e alla fatica delle persone per produrre un bene per noi così scontato e quotidiano. P.s. ottima idea quella di mettere la piantina per poter meglio comprendere! 🙂
Ciao Martina! Da quanto ho visto diventi realmente “minatore per un giorno” nel senso che ti ritroveresti a picconare e a spingere carrelli pieni di roccia di sale 😀 Dev’essere molto “formativo” e divertentissimo dai!
Auschwitz era un dovere.
Grazie per essere passata, un bacio!
Ora che foto stupende. Le miniere di sale sono davvero un mondo a se stante nel mondo. È incredibile pensare come scendendo qualche centinaio di metri sotto terra esistano spazi e sculture di tanta bellezza.
E pensare che fino a pochi anni fa c’era gente che ci trascorreva intere giornate di lavoro per mantenere la famiglia, senza mai vedere la luce nel cielo…
Tutto ciò che oggi sta attorno a questo luogo, dal forte attaccamento religioso, agli scenari ricreati, le luci installate e la musica toccante beh… carica di maggior fascino e magia un luogo che già di suo creerebbe emozione e bei ricordi 🙂
Esatto Elisa le sensazioni sono proprio quelle di cui parli! Il popolo polacco è molto devoto e la cosa si percepisce in ogni luogo!
Grazie per essere passata, a presto 😉
Ecco, le miniere di sale di Wieliczka mi è dispiaciuto un sacco non averle visitate! Quel giorno in più a Cracovia mi è proprio mancato..
No che peccato, credo che ti sarebbero piaciute! E allora come si dice…un’occasione per tornare no? 😉