Organizzare un viaggio a Kiev in autonomia è molto semplice. La Capitale dell’Ucraina è raggiungibile anche via low-cost da gran parte degli aeroporti italiani.
Io ho viaggiato con la compagnia Ernest Airlines che opera voli diretti per Kiev da Napoli, Milano, Bologna, Genova e Roma.
Nonostante le numerose opinioni sul web che praticamente hanno demolito questo vettore, io devo ammettere di aver viaggiato benissimo: imbarchi rapidi, voli puntuali e sereni insomma nessun intoppo …salvo le modifiche nei mesi precedenti circa giorni e orari di andata e ritorno, costringendomi a rivedere prenotazioni di alberghi e tour.
Vi confesso che c’è stato un periodo in cui avevo il terrore di aprire le mail!
Ho viaggiato a Kiev a fine ottobre, mi aspettavo un clima abbastanza freddo e sono partita equipaggiata di magliette di pile.
È scoppiato un caldo bestiale.
L’ottobrata che in Italia ci ha costretti a rispolverare t-shirt e infradito me la sono ritrovata anche alle latitudini dell’Ex Unione Sovietica.
Per fortuna nel mio zaino, ormai fedele compagno di viaggio, ho trovato il posto anche per delle salvifiche polo a maniche corte, oltre che ai capi di vestiario che avrei gettato dopo la visita a Chernobyl.
Ormai sono una convinta sostenitrice del solo bagaglio a mano e fra le altre informazioni utili vi segnalo questa selezione di zaini dal comparatore prezzi idealo nei quali sono presenti anche modelli con misure da cabina.
Quando sono partita per l’Ucraina il mio chiodo fisso era portare a casa un reportage di viaggio nella zona di esclusione di Chernobyl.
Ma una volta raggiunta Kiev io l’ho letteralmente adorata! Kiev è la Capitale dell’Est più bella fra quelle viste fino ad oggi (con buona pace delle altre).
L’ho capito già dal finestrino dell’Airbus.
Ecco una mini guida su come organizzare un viaggio a Kiev in autonomia: cosa mangiare, dove dormire, come muoversi e altre informazioni utili.
Cosa mangiare a Kiev
Conosco molto bene la cucina tipica dell’Europa dell’Est.
Molto simile a quella Lituana e Polacca, la cucina dell’Ucraina è tradizionalmente fatta con ingredienti “poveri” ma ricchi di gusto, sazievoli e devo dire anche belli da vedere.
Anche se molto turistico, io ho scelto di approcciarmi alla cucina ucraina da Korchma Taras Bulba (credo taverna delle patate).
L’ambiente è molto accogliente, decorato con suppellettili e immagini del passato rurale ucraino. Per non parlare del servizio di piatti davvero troppo carino.
Gentilissimo anche il personale in costume tipico e con tanto di servizio deposito bagagli e cappotti.
Attenzione, in questo locale vi viene offerta la possibilità di indossare abiti e accessori tradizionali!
Cosa che ho gentilmente declinato. Neanche sotto minaccia armata avrei indossato una ghirlanda di fiori in testa o un fazzoletto stile babushka!
Il must per chi viene a Kiev per assaggiare la cucina tipica ucraina è provare i varenyki, una sorta di ravioli molto simili ai pierogi polacchi che presentano una notevole varietà di ripieni: dalla carne alle patate, dai funghi al pesce fino alle ciliegie, le mele, fragole e i mirtilli nelle versioni dolci.
Io li ho provati con salmone, aneto e accompagnamento di panna acida.
Molto gustose le deruny, frittelle di patate schiacciate con funghi, anch’esse accompagnate da panna acida.
Però il piatto forte di questa locanda è il pollo alla Kiev. Una fetta di petto di pollo battuta, arrotolata e impanata che all’apparenza sembra un enorme crocchè di patate. Al suo interno c’è un cuore di salsa al burro fuso aromatizzata al prezzemolo.
Il tutto accompagnato da un pane veramente divino dalla pasta briosciata e farcito con salsa all’aglio. E poi il dessert, parliamone.
Orso ha ordinato una versione ucraina dello strudel di mele, mentre io non potevo assolutamente non assaggiare la torta al latte di uccello.
Si, avete letto bene. Anche io non volevo crederci quando l’ho vista sul menù. Ebbene è una sorta di Kinder Pinguì, preparata (sembra) con latte condensato e cioccolato.
Ma Kiev è anche piena di chioschi di street food e catene di self service locali che si chiamano Puzata Hata, molto economici, easy e fast.
Dove dormire a Kiev (ma anche no)
Ho scelto di soggiornare al Kozatskiy Hotel in Piazza dell’Indipendenza perché più centrale di così non si poteva, ma anche perché il marciapiede davanti all’hotel è il rendez vous del transfer per il viaggio a Chernobyl.
Bello fuori, meraviglioso in tutta la sua splendida e rigorosa architettura stalinista quanto orrido dentro.
Dentro il Kozatskiy (Cosacco) Hotel ho vissuto tutto l’orrore dell’ex URSS. Per salvaguardare la mia dignità non mostro le foto.
Tengo a precisare che mi riferisco agli ambienti perché gentilezza e professionalità del personale sono fuori discussione.
L’hotel è parecchio datato e avrebbe bisogno di una profonda svecchiata, ma tant’è sono sopravvissuta.
Ripeto, la scelta è dovuta al discorso Chernobyl ma a Kiev ci sono tantissime soluzioni per soggiornare, soprattutto appartamenti e b&b carini ed economici.
Come muoversi a Kiev
I mezzi pubblici di Kiev sono tanti, la rete è fitta e capillare e ogni distretto è servito da numerose e frequenti corse.
Il guaio è il traffico. Io non ho mai visto una roba del genere!
Tenetene conto quando organizzate un viaggio a Kiev in modo da non arrivare in aeroporto in ritardo.
Vi dico solo che per percorrere gli scarsi 8 km che separano l’aeroporto di Kiev-Žuljany dal centro, ci sono voluti più di 60 minuti! Se atterrate invece all’Aeroporto Internazionale Boryspil’ la distanza dal centro è di 30 Km, dunque munitevi di tempo e pazienza.
Io per comodità mi sono mossa con Uber, un servizio molto presente a Kiev.
Gli spostamenti da una parte all’altra della città mi sono costati cifre pari a 2, 3, massimo 4 euro.
Come per la Lituania anche a Kiev ho visto minibus e trolleybus, dei mezzi più piccoli che supportano le principali corse effettuate da tram e autobus urbani. E poi c’è la metropolitana con le sue bellissime e sontuose stazioni!
Vi lascio questo sito dove prima di partire ho controllato eventuali fermate, linee ed orari di percorrenza dei mezzi.
Per spostarmi dall’aeroporto in centro e viceversa mi sono affidata al transfer di Booking.com, servizio che devo encomiare per efficienza, puntualità e disponibilità ad effettuare cambi e modifiche di orari. Ho comunicato con Booking direttamente via sms.
Tuttavia visti i costi irrisori di Uber e dei mezzi pubblici, vi consiglio di optare per questi ultimi, soprattutto per superare lo scoglio della lingua. Ovviamente anche Kiev ha il suo citypass pensato per agevolare corse ed ingressi nei musei.
Organizzare un viaggio a Kiev: info utili
I documenti
Per organizzare un viaggio a Kiev da qualche anno non serve più il visto.
Ma il passaporto con validità residua di almeno 3 mesi (anche e soprattutto per entrare nella zona di esclusione di Chernobyl) invece si.
In aeroporto al controllo passaporti verrà messo un timbro sia in arrivo che in uscita dal Paese.
Telefonia
In Ucraina non vale il discorso del Roaming internazionale, dovrete pagare a carissimo prezzo ogni singola chiamata, SMS e vendervi un rene per navigare. Oppure potete scroccare dal Wi-Fi di Hotel, musei e ristoranti.
Tuttavia nella sala degli arrivi dell’aeroporto accanto all’ATM ho visto la macchinetta automatica per acquistare una sim Vodafone che a quanto ho capito offre tariffe davvero vantaggiose.
Ne ho sentito parlare anche durante il volo dal mio vicino di posto ma non so darvi ulteriori info. Il motivo è nella scelta di tagliare con l’Italia (tregua dai parenti) per tre giorni, comunicando solo la sera in Hotel via Google Duo “ciao sto bene a domani”.
La moneta
Il cambio con l’euro è favorevolissimo. La moneta locale si chiama UAH e si pronuncia hryvnia. Nel momento in cui scrivo una hryvnia equivale a 0,038 euro.
Non prelevate troppo contante: la carta di credito in centro viene accettata ovunque. E laddove non mi è stato possibile pagare con carta o contanti, qualcuno ha anche accettato gli euro.
Come in gran parte dei paesi dell’Est, la mancia nei ristoranti è a parte e si calcola di solito al 10% sul totale della consumazione.
La lingua
In pochi parlano la lingua inglese ma se agganciate per strada studenti giovanissimi non dovreste avere problemi. Io sono riuscita a comunicare benissimo, nonostante il pessimo inglese mio e nonostante il disastroso inglese dei passanti. Agli occhi di uno spettatore terzo le nostre conversazioni sarebbero tranquillamente passate per una chiacchierata in lingua Dothraki.
L’elettricità
In Ucraina le prese elettriche hanno due buchi e sono uguali a quelle definite “tedesche” o Schuko, per intenderci le spine dei nostri piccoli elettrodomestici come phon, aspirapolvere ecc.
Non occorre dunque l’adattatore universale.
L’assicurazione di viaggio
È assolutamente consigliabile stipulare un’assicurazione di viaggio.
Nella Capitale i centri medici e gli ospedali sono a livelli qualitativi del nostro occidente, ma nel resto del Paese la situazione è al momento insufficiente.
La sicurezza
In tanti mi avete chiesto se Kiev fosse una città sicura.
Assolutamente si, anche se l’Ucraina è purtroppo un Paese instabile a causa delle tensioni politiche che ancora imperversano nelle regioni Sud Orientali come la Crimea.
ll rischio di attentati terroristici in Ucraina è pressoché uguale a quello che si corre qui in qualunque sperduto comune italiano.
Pertanto organizzate un viaggio a Kiev in totale sicurezza e spensieratezza!
Ovviamente consiglio di tenere d’occhio il sito della Farnesina e segnalare la vostra presenza su Dove Siamo Nel Mondo, il sito degli affari esteri.
Ma questo vale per qualunque viaggio!
Ma pensa un po’! Ho visto per la prima volta il logo della Ernest Airlines una settimana fa all’aeroporto di Amburgo. Credevo fosse uno di quegli omaggi che spesso fanno le compagnie aeree 😀
Se non avessi letto questo articolo non ne avrei mai saputo l’esistenza.
Peccato Daniela perchè io un’orsa in versione Babushka (accipicchia, ora sto canticchiando babuuuushka, babuuuushka, babuuuushka ya ya) l’avrei proprio voluta vedere.
Comunque da quanto vedo la cucina ucraina fa proprio per me. Inutile dirti che alla parola pierogi il mio cervello ha fatto tin tin tin.
Perdonami ma la mia curiosità sul Kozatskiy Hotel mi ha spinto a cercalo su tripadvisor. Ussignur dove sei andata a finire. Mi immagino la gocciolina d’acqua che cade di notte, la lucina ad intermittenza. Io sarei fuggita 🙂
Ottime info! Più esaustiva di così non potevi essere!
Il latte di uccello…. 😀 😀
non farmi ridere che ho le labbra spaccate dal freddo e finisco per dissanguarmi ahhahahah 😛
Anche io ho canticchiato quella canzone mentre scrivevo il pezzo e sul latte di uccello…beh non ti dico i tentativi falliti per soffocare le risate nel locale 😀
Con questo freddo ci vorrebbe una bella scorpacciata di calda cucina dell’Est, sai che quasi quasi propongo un menù del genere come variante al classico cenone? Dici che mi diseredano? 😛
Ernest è una compagnia operativa da qualche anno e a quanto ho capito più passa il tempo e più “va in rodaggio” colmando le lacune lamentate all’inizio dai passeggeri. E’ una compagnia italiana, visto che sfiziosa la livrea? Non l’ho fotografato ma l’Airbus vicino alla turbina aveva un pezzo viola…evidentemente preso in prestito da Wizz!
Io Babushka al latte di uccello nel Kozatskiy Hotel sembra il titolo di un romanzo d’appendice russo hahahahh
Grazie come sempre Simona! <3
Interessantissimo il post, ma io adesso voglio vedere gli interni del Kozatskiy!!!
Giammaii!!!
Ti ringrazio per il commento! 🙂
Ok+ … Quasi quasi … Ci tornerei …
Wè! E tu che ci fai qua?
Non le dire queste cose che io poi colgo al volo…letteralmente! 😉
Che temperature ci sono da te nell’ala nord del castello?
Voglio tuffarmi in quel piatto di ravioli e provare il dolce con il latte di uccello…ovviamente in abito tipico!!!
Ho anche controllato se ci sono diretti dalla Sicilia ma ahimè non ne ho trovati. Ciò nondimeno giuro che se ci vado scatto una foto da Babushka e te la mando!!!!
hahahahahah spero di vederla un giorno la tua foto! 😛 Kiev è troppo bella e tutta l’Ucraina è un paese interessante, tutto da scoprire!
Ti auguro una buona domenica Benedetta e grazie!!! 🙂
Mi viene da fare tanti paragoni con Mosca ma in effetti mi sa che ci sono tante cose in comune: a partire dal traffico che come quello moscovita non l’ho mai visto. Ma anche gli hotel: nella fase di pianificazione ricordo che molti sembravano sontuosi da fuori poi guardavi le foto delle stanze e sembrava il salotto di una prozia…
Ottimo il fatto che non serva il visto ma solo il passaporto perché così è tutto molto più semplice!
I varenyki – mamma mia che buoni. Se non sbaglio li avevo mangiati ai funghi. Ma la cosa più golosa rimane senza dubbio il pollo alla Kiev.
Buon weekend
Non me lo dire, io potrei innamorarmi perdutamente di Mosca come di tutta l’ex Unione Sovietica, anche e soprattutto delle zone geografiche più sperdute come le steppe siberiane! Dai che piano piano mi ci sto avvicinando! 😉 Nel mio caso il salotto di una prozia sarebbe stato come un 5 stelle… O_O
Esatto, il pollo in quel modo mi mancava e devo dire che è molto gustoso e tenero nonostante fosse molto spesso! Infatti mentre lo aspettavamo al tavolo sentivamo provenire dalla cucina dei rumori fortissimi tipo martellate in un cantiere…poi abbiamo saputo che stavano battendo il petto di pollo con il batticarne (con una forza bruta!) 😛
Buon WE anche a te Silvia! Un grande abbraccio e OLE’ 😉
Che post interessante Orsa, anche se mi è rimasta una curiosità pazzesca di dare una sbirciata agli interni dell’hotel. Credo mi piacerebbe la cucina di Kiev, quei ravioli ma soprattutto quelle frittelle con i funghi avevano un aspetto appetitoso e anche il locale mi sembra carino. Avrei pagato per vedere una tua foto col fazzoletto da babuska intorno alla testa… Ahahahah!! Mi hai talmente incuriosita che adesso vado a dare una controllata ai voli, anche perché non ho mai sentito parlare di questa compagnia aerea…
Buona serata e saluta Orso nell’ala nord del castello
Forse avrei dovuto inserirle due foto degli interni, giusto per la serie “se lo conosci lo eviti” 😛 Si Alessia, veramente tutto buono e calcola che ho mangiato in un locale “turistico”! Ho mangiato benissimo anche nella mensa di Chernobyl ho detto tutto O_O
Comunque anche lo street food nei chioschi non era niente male, poi si spende praticamente niente. Unica pecca gli orari di chiusura e infatti una sera ci siamo rifugiati nel solito Mc (dove abbiamo speso l’equivalente di 7 euro in due) gli stessi menù con gli stessi panini in Italia costano 16 Euro!
Non credo di averne azzeccato il significato ma Ernest con quel faccione con la barba mi ha fatto pensare ad Hemingway…o almeno mi piace crederlo 😉
Hahahahahah io invece avrei pagato per vedere Orso vestito da contadino russo 😛 Grazie mille Alessia, Orso ti ricambia! Anzi, vado a salvarlo che stasera si è cacciato nella torre! 😀
Questo articolo è denso di informazioni pratiche, utilissimi a tutti coloro che (come me, a questo punto!!!) desiderano iniziare a studiare un viaggetto verso Kiev! Ma io raccomando a tutti soprattutto l’altro articolo di Orsa, quello precedente, dove racconta di questa città, snocciolando luoghi che mi hanno letteralmente incantata ed ispirata!
Ti ringrazio tantissimo Elena! Aiutare gli altri viaggiatori è proprio il motivo per cui spesso scriviamo articoli informativi del genere! 😉
Non sai quanto mi faccia piacere il fatto di averti ispirata e ti auguro di vederla presto Kiev!
Grazie di cuore per il passaparola <3
Bisogna sfatere il mito che tutto quello che è diventato turistico sia pessimo a priori. Credo tu abbia fatto bene a provare la teverna della patate. È bellissimo e poi vuoimettere indossare abiti e accessori tradizionali. Peccato tu non l’abbia fatto, io di corsa mi andavo a cambiare tutta hehhehehe 🙂
Delisiozo in Coffee Bus mi ricorda un posticini simile a Dublino.
Sono d’accordo Lilly, se prima “turistico” significava IL MALE assoluto, ora ho notato un’inversione di tendenza: il livello si sta alzando e le proposte (nel cibo, come nelle esperienze) sono sempre più valide. Laddove ci sia una vocazione turistica è andare contro la propria mission sbagliare e fare male…così si perdono clienti, soldi e soprattutto la faccia! In questo locale mi sono trovata benissimo…anche senza indossare l’abitino tipico ahahhahahh! A te sarebbe stato divinamente ma ad un’Orsa non credo proprio 😛 Visto che sfizioso il bus? Dentro c’erano anche i tavolini per sedersi con vista panoramica sulla piazzetta 😉
Sono assolutamente convinto che avresti fatto la tua splendida figura indossando la ghirlanda il foulard annodato in testa… La taverna che hai scelto è davvero splendida; dalla tovaglia al servizio di piatti, agli accessori appesi alla parete. E che dire dei piatti che hai presentato… le frittelle di patate con i funghi sono sicuramente buone da assaggiare; sono simili a quelle che facevo io da gggiovane, senza panna però. Non mi sembra che ci sia corrispondenza tra lo scritto e la pronuncia: UAH hryvnia!!!
si infatti non c’è un nesso evidente…almeno per noi che non capiamo la lingua ucraina. Infatti ho cercato in tutti i modi di evitare di pronunciare il nome della moneta 😉 Perché non rispolveri il piatto che cucinavi da gggiòvane (l’altro ieri praticamente), non sai quante volte mi ha salvato la cena! 😉 Si la locanda era davvero molto carina, come anche le ragazze e soprattutto il buttadentro in costume e baffoni da cosacco 😛 Spasiba per i complimenti 🙂
La compagnia Ernest e la sua assurda livrea mi hanno spappolato il cervello per mesi, perché non l’avevo mai vista e a Fiumicino c’è sempre un loro aereo. Ora ho finalmente capito di quale nazionalità è, o almeno dove portano la gente 😀
La parte gastronomica dell’Ucraina mi attizza parecchio, mi sa che ci farò un pensierino sul serio e tornerò a leggere di nuovo questo post. L’Ucraina è uno di quei Paesi di cui non so davvero nulla. Grazie Orsacchiotta! <3
hahahahahah è vero la livrea degli aeromobili Ernest è troppo particolare! Comunque la compagnia è italiana! Ma grazie a te, per qualsiasi informazione sono a disposiziò! 😉
Ti faccio tanti cari auguri di buone feste Anna! <3
Ammettilo, la foto con il costume da Babushka l’hai fatta ma non vuoi pubblicarla
Scherzi a parte, non ho mai preso in considerazione Kiev come meta e per colpa tua lo sta diventando, anche se, ad essere onesta, la mia curiosità è schizzata a mille quando ti ho seguita a Chernobyl.
Beh, ti lascio, vado a mangiare (in questo periodo non faccio altro…) anche se non avrò le frittelle o il pollo alla Kiev!
hahahah no Erica, proprio non è “mio costume” indossare costumi a fiorellini di campo 😛 Complessivamente è stato un viaggio molto interessante, Chernobyl è stata una parte dell’itinerario che mi ha permesso di riflettere tantissimo e Kiev è stata una vera rivelazione! Una città bellissima che davvero consiglio a occhi chiusi! 😉
Basta cibo….bastaaaaa (quest anno è stato più duro del solito riprendersi!) 😀
Grazie Erica! :*
Quante informazioni utili! Segno, segno, che non si sa mai. Tu hai il dono di farmi incuriosire sempre e comunque, anche quando scrivi di mete a cui non avevo mai pensato! 🙂
Grazie Serena, spero di esserti utile e spero che un giorno anche tu veda questo pezzettino di Ucraina perché merita davvero! 😉
E allo stesso modo (nonostante io non impazzisca per il mare), spero anche io di vedere le splendide mete esotiche che hai visitato tu! *_*
Grazie ancora!