Ma davvero siete curiosi di conoscere le mie abitudini di viaggio?
Sicuri?
E va bene.
Avete presente il personaggio che interpreta Robert De Niro in “Ti presento i miei”?
Eccomi!
Vi basti pensare che per ciascun viaggio preparo dei dossier con i faldoni tipo quelli da ufficio titolati “Operazione un caffè a Piazza S.Marco”, “Operazione Giro delle Tre Cime”, “Protocollo Praga” ecc ecc.
So esattamente che al minuto x dovrò essere sul punto preciso che incrocia il meridiano y con il parallelo z.
Capite a che livello sono messa?
E se capitano imprevisti di viaggio tipo ritardi aerei e similari?
Pazienza, una buona scarica liberatoria di ingiurie in serbo croato e si passa al piano B. Ci vuole sempre un piano B.
Gli imprevisti in viaggio (lo sapete benissimo) capitano eccome ma, non per questo ci si deve abbattere. Se riesco a rispettare la tabella di marcia sono felice, se no, sono felice uguale.
Veniamo a noi, faccio come Anna la blogger di ProfumoDiFollia che ha creato questo Tag, e divido anche io l’argomento #GuardaComeViaggio in 5 punti:
Le mie abitudini in viaggio: dove dormo
Mi sento molto Indiana Jones in questo, ma non nell’accezione dell’Adventure, quanto invece nel senso che ho il sospetto di avere addosso la “Maledizione dello Sgabuzzino”.
Sono una catalizzatrice di camere modello cubiculum, mi capita così spesso che posso fare i casting per Booking!
E’ talmente poco il tempo che passo in un hotel/residence/b&b, da non avvertire più di tanto la necessità di avere spazi enormi intorno a me.
Ormai la mia priorità si concentra sulla pulizia piuttosto che comodità.
Molto spesso abbiamo budget molto limitati pertanto è giocoforza che la fascia della qualità/comodità/stile ecc si abbassi di tanto.
La mia filosofia di viaggio ormai è quella del viaggiapiùchepuoi senza badare alla forma.
Gli ostelli in questo possono offrire soluzioni davvero vantaggiose.
Tuttavia spesso sono costretta a ripiegare su altre sistemazioni perché le camere degli ostelli con bagno privato sono ancora molto poche, e vanno via come il pane.
Ve bene la filosofia della condivisione degli ostelli ma, sharare peli superflui (o peggio) in bidet e lavandini, per me è ancora un gran tabù. Ho ancora nelle orecchie quella notte in ostello di alcuni anni fa…
Riepilogando dunque, gli unici punti fermi devono essere in quest’ordine: posizione centrale, bagno in camera, pulizia.
Dove mangio
La prima cosa che cerco su Trip è il locale particolare: mi affascinano i ristoranti a tema tipo le locande medioevali dove si mangia con le mani, oppure ancora, quelli tipo il Vytopna a Praga dove si viene serviti al tavolo da un treno merci.
Conosco già prima di partire il locale dove dovrò pranzare, cenare e finanche il bar figo dove prendere il caffè.
La mission è quella di cercare di non perdersi nulla.
Raramente mi è capitato di cambiare programma.
Farlo mi destabilizza. Sono una che si lascia andare poco, lo ammetto.
Però, paradossalmente, mi godo tutto. Magari questa mia attitudine all’organizzare al secondo potrebbe avere come sbocco naturale un futuro nell’organizzazione di Blogtour^^
In quel caso siete tutti scelti ad horas!
Ah un’altra cosa, ho un piccolo rito: la sera prima di ripartire cerco la pizzeria local più quotata e mi sparo una pizza, rigorosamente margherita.
Dopo una 48h di local food faccio una sorta di decompressione culinaria, propedeutica al ritorno al nostro cibo italiano.
Solitamente ci azzecco, scoprendo sempre pizze all’altezza di quelle napoletane.
Sono convinta che una pizza “comeddiocomanda”, la sera prima di tornare a casa, contribuisca a lasciarti nel cuore un ricordo positivo del viaggio, no?
Abitudini in viaggio: come mi muovo
A piedi e con i mezzi pubblici tutta la vita!
Quanto adori camminare per le strade di una città non lo potete immaginare.
Ho camminato per chilometri e chilometri ritirandomi la sera in camera stanca morta ma veramente appagata.
In merito invece al mezzo per raggiungere la destinazione, dopo l’aereo non faccio mistero di amare il treno, come spiegai nella mia Ode alla Traversina.
Ho un debole per le Frecce e una simpatia per Italo.
Odio gli spostamenti in autobus, ho notato le offertone low cost di FlixBus ed effettivamente Roma-Montecarlo a 10 Euro fa gola eccome.
Però al pensiero di passare più di 25 ore sull’autostrada… piuttosto mi lego sul divano e mi costringo a guardare TUTTA la saga Twilight…
Ultimamente, poi, ho scoperto che il mio mal di viaggio si è acutizzato, facendomi letteralmente cadaverizzare per tutto il tragitto.
Le attrazioni che scelgo
Non me ne abbiate ma i musei non attirano particolarmente la mia attenzione.
Se la visita in un museo prevede che so, 3 ore di permanenza, io in 30 minuti sono fuori, scatti inclusi.
A meno che non siano davvero particolari, divertenti e “diversi“.
Si lo so, sono consapevole: vengono dal Giappone, dalla Cina, dall’America apposta per visitare le nostre gallerie ma io non riesco ad apprezzarle.
Vedere già all’ingresso un funzionario scazzato, scorbutico e dai modi deprimenti, non mi invoglia per niente alla visita.
E vogliamo parlare dei costi dei biglietti?
In alcune città si paga per entrare dappertutto, chiese comprese.
All’estero, invece, entrare in musei/attrazioni/parchi ecc è accessibilissimo.
Una famiglia di 4 persone per entrare in una galleria d’arte in Italia deve spendere almeno 60 Euro.
Per vedere cosa poi?
Opere poco valorizzate, restauri eterni, mancanza di regole e la trascuratezza più efferata.
Poi ci lamentiamo se vengono i cinesi o gli arabi e comprano tutto?
E le chiese? Non ci entro perché prendo fuoco! Scherzo.
Rimango invece incantata dalle architetture delle grandi e piccole città mitteleuropee.
Adoro le facciate delle cattedrali medioevali, sono in fissa per lo stile gotico.
Adoro tornare bambina nei giardini zoologici, mi emoziono di fronte ad un bel panorama, mi “gaso” con quei tour particolari (tipo il tour dei misteri, fantasmi e similari), mi rilasso in un luogo all’aperto o, più semplicemente, mi riconcilio con la vita accarezzando il primo gatto randagio per strada.
Ah e poi c’è il discorso Urbex… ma questa è un’altra storia.
Le mie manie
- In camera lascio la luce del comodino accesa tutta la notte… shhh non lo diciamo ai gestori! No, la mia non è paura del buio, è che con la luce accesa posso individuare immediatamente ragni, zanzare o altri insetti notturni molesti.
- Conoscete già la mia ossessione per l’acqua in viaggio, vero?
- Quando torno a casa approfitto delle offerte di siti web tipo Snapfish o PhotoBox per stampare un fotolibro monografico sul viaggio appena trascorso. La cosa carina è che ogni fotolibro termina con un’immagine della destinazione successiva. Vi assicuro che sono piacevolissimi da sfogliare.
- Ancora non ho dato concretezza a questa mia mania ma, prima o poi, lo farò. Mi ossessiona (e mi fa
incazzaredi invidia) la facilità con la quale quegli esseri inferiori con la barba si liberino della loro Plin-Plin facilmente, rapidamente e ovunquemente!
Giuro che prima o poi sto’ coso lo mando a prendere! C’è anche in versione usa-e-getta.
Al di là della chiacchierata piacevole fra colleghi blogger, a chiusura di questo mio contributo al Tag di Anna #guardacomeviaggio, c’è una sola, triste ed inesorabile costante che accomuna il mio COME viaggio/COME dormo/COME mangio e cioè il mio:
COME-stai-messo-oggi-portafogli?!
A proposito… vi siete mai chiesti cosa c’è nel portafogli di un viaggiatore?
Ahahah mi sono divertita tanto a leggere questo post! Certo che abbiamo pochissimi punti in comune, ma è bello così no? D'accordo con te sullo stile gotico, anche io sono in fissa!
Al portafogli è meglio non pensarci. Passo e chiudo. 🙂
Prima di tutto grazie mille per aver partecipato <3 è già passato un anno da quando ho proposto il tag e a breve scriverò un post per raccogliere tutto quello che mi avete raccontato!
La cosa che mi fa più piacere leggere è che ho punti in comune con tutti voi, chi più e chi meno: nel tuo caso vedo che condividiamo l'amore per il gotico e “l'allergia” alle chiese e ai musei noiosi, lol.
Quando hai detto che cerchi l'ostello pulito mi son detta che effettivamente dovrebbero esistere pure ostelli puliti e addirittura col bagno privato, non so perché ma nel mio cervello le due parole non stanno mai nella stessa frase XD è una cosa stupida, lo riconosco.
Trovo bellissimo il fatto che tu abbia l'abitudine di cenare sempre in una delle migliori pizzerie prima della partenza, a volte anche io ho bisogno di tornare ai cibi nostrani, che spesso sono meno speziati e hanno sapori meno forti di quelli che si trovano nel Paese che sto visitando (tipo a Helsinki non ce la facevo più!).
Snapfish e Photobox non li ho mai sentiti nominare! Quegli album sembrano proprio bellissimi! D:
Ciao Anna grazie a te per lo spunto! Caspita un anno…ehh ma io ancora non ero nata ;D
Anche io leggendo gli altri #guardacomeviaggio ho riscontrato moltissimi punti in comune.
Per quanto riguarda gli ostelli sì, ti confermo che esistono ostelli (pochi, troppo pochi) con il bagno privato.
A volte i gestori delle strutture alberghiere si perdono per poco. Ma che ci vuole, dico io, a fare una ramazzata per terra oppure a cambiare le lenzuola?! Cavolo è il minimo sindacale! No comment sui bagni poi..soprattutto quelli in comune!
La pizza è sempre la pizza! Anche a Helsinki!
Grazie ancora!
Daniela
Ciao Agnese pochissimi punti in comune?
E mò vengo a citofonare a “casa tua” per leggere il tuo #guardacomeviaggio, mi hai incuriosita! ;D
Ci vediamo da te!
Grazie1000 per passare spesso da casa mia!
Daniela
Ci è piaciuto tantissimo scoprire come viaggi cara Daniela e abbiamo tanti punti in comune. Anche noi lasciamo una Lucina in camera sempre accesa! Ahaha
Negli anni, nonostante io studi beni culturali, abbiamo smesso di mettere i musei al primo posto anche noi.. Adesso il nostro spirito di viaggiatori ci porta molto di più a girovagare per le strade di una città il più possibile e godere dei suoi panorami e scorci. Questo ovviamente quando abbiamo a disposizione giusto un paio di giorni.
Grazie per la segnalazione dei siti di fotolibri .. È da tanto che vorremmo farne qualcuno!
E…. Cosa c'è nel portafogli di un viaggiatore? O meglio … Nel tuo? 😉
Un bacio!
Grazie per essere passati ragazzi!
Concordo: la voglia di scoprire la vera essenza di un luogo, ci spinge nella “giusta” direzione che è quella di tralasciare i soliti itinerari turistici a favore degli aspetti “local” più autentici.
Io sono fiduciosa…prima o poi lo “spirito del viaggiatore” si impadronirà anche del turista più incallito!
PS: Il mio #IntoTheWallet è in bozze 😉
Ciao e buone festività!
Ma quante orse vedo? Tre, presunto che due siano femminucce! Ho riconosciuto il tuo “travel style”
hahahah sbagliato sono quattro! Grazie per l'orsa-style!
Ciao Tizzy!
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