Il convento abbandonato dei monaci del diavolo a Sicignano degli Alburni

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Anno del Signore 1720

Se i monaci avessero saputo che da lì a breve sarebbero stati sterminati senza pietà, certo ci avrebbero pensato due volte prima di spalancare il pesante portone e accogliere quel viandante lacero ed affamato.
Ma la regola recita ferrea di dare ospitalità e un sicuro riparo a tutti i pellegrini.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Il forestiero era magro, ferito e molto provato da una vita di stenti, ma si offrì ugualmente di dare una mano nei lavori in convento in cambio di un tetto e del cibo.
Col tempo diventò il tuttofare, aiutando i confratelli nell’orto o con i lavori manuali più gravosi, e negli anni successivi prese i voti diventando uno di loro.

Ma i voti presi per gratitudine non cancellano di colpo una vita “normale” fatta di pulsioni e impietosi desideri carnali.
Così, sicuro come l’argomento ponte-sullo-stretto in campagna elettorale, arrivò il giorno in cui il giovane frate si innamorò di una contadina locale.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Gli incontri fortuiti avvenivano in segreto fra i campi alla luce della luna, ma presto arrivò il tempo in cui la signora d’argento smise di essere l’unica silenziosa testimone.

A causa della [im]provvidenziale insonnia di uno dei confratelli, gli amanti vennero scoperti e puniti: lui rinchiuso nelle segrete del convento per espiare il suo peccato, e lei torturata con l’accusa di essere una strega ammaliatrice.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Purtroppo la giovane contadina non resse alle torture, e morì fra atroci dolori procurati da quelli che dovevano essere soltanto dei frati miti e bonaccioni.
Così, venuta meno la causa del peccato, il giovane frate venne liberato.

Ma lui nell’oscurità di quelle segrete giurò vendetta e consegnò la sua anima al diavolo divenendo il male in persona.

La vendetta

Nei mesi successivi i frati morirono uno dopo l’altro in circostanze misteriose e cruente. Chi impalato nei campi, chi caduto nel pozzo, chi orribilmente smembrato.

Anche gli abitanti del piccolo borgo che osavano avvicinarsi troppo alle mura del convento non facevano più ritorno in paese (nella migliore delle ipotesi), o venivano ritrovati cadaveri (nella peggiore).

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Il giovane si trovò ad essere in un solo colpo l’unico abitante del convento. Promosso a Priore per improvvisa e inspiegabile “moria di frati”.

La sua sete di vendetta era così implacabile che si scagliò persino su una giovane coppia di sposi la cui carrozza giunse malauguratamente al portone del convento in una notte fredda e piovosa.

Si racconta di un cavallo terrorizzato che giunse galoppando fra le strade del paese trascinando il corpo del suo padrone col cranio fracassato.
Mentre della donna nessuno seppe più nulla.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Il tragico epilogo

A questo punto le truci notizie giunsero a Napoli all’orecchio del Re Carlo di Borbone il quale mandò i suoi sgherri a Sicignano per fare luce sui recenti sanguinosi fatti.

Venne accertata l’evidenza ritenendo il diabolico frate come unico colpevole degli orrendi delitti.
Fu infatti processato sommariamente e giustiziato per impiccagione sulla quercia davanti al convento.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Questa quercia

Si dice che da allora la sua figura incappucciata vaghi ancora fra quelle mura in cerca di sangue e vendetta.
O in cerca dello spirito della sua amata?

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Col tempo il convento divenne dapprima un collegio, poi un seminario, e infine sede del ginnasio a partire dalla seconda metà del secolo scorso.

Dopo la sconsacrazione le sue porte vennero sbarrate definitivamente nel 1972, e da allora i suoi unici abitanti sono la fitta vegetazione e i sussurri delle sinistre presenze che vi vagano senza riposo.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Il Convento abbandonato dei Monaci del Diavolo

E potevo mica perdermelo questo goloso bocconcino instagrammabile?
Quel pomeriggio decisi di infilarmi i migliori anfibi della mia collezione da guerra, afferrare il macete per districarmi nella vegetazione, e partire per esplorare quello che oggi ormai è noto come il Convento abbandonato dei Monaci del Diavolo.

Ah sì, avevo con me anche un antichissimo messale che non si sa mai…

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Il rudere del convento si raggiunge tramite un omonimo (via Convento) e tortuoso viottolo di montagna oltrepassando un cimitero, un pesante cancello, un allevamento di cinghiali (qui ho avuto paura sul serio) e una fittissima sterpaglia.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Prima di raggiungere questo isolato e silenzioso rudere, ho provato a chiedere notizie ai cittadini più anziani del posto, ma le risposte tutte uguali recitavano all’unisono un omertoso“laggiù non c’è niente”.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

E chiamalo niente!

Eppure sono in molti a giurare di aver visto strane ombre vagare fra le macerie del refettorio o delle minuscole celle.
Io sono della convinta opinione che dai morti non ci sia nulla da temere, tuttavia mentre mi aggiravo in quel luogo, in cerca di un varco per entrare, non ho potuto fare a meno di avvertire tanta inquietudine e una strana sensazione, come una minaccia sinistra che mi faceva trasalire ad ogni passo, ad ogni scricchiolio, ad ogni sibilo.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Ad esempio decisamente inquietante è stata la vista delle suppellettili accatastate in cucina, come se gli ultimi inquilini avessero abbandonato tutto in fretta e furia scappando da qualcosa o da qualcuno.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Più di una volta infatti ho avuto l’impressione che un paio di occhi mi stessero osservando da quelle finestre abbandonate.

E più di una volta, tremolante anche nel pensiero, mi sono detta scatta e scappa, scatta e scappa.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Un abominio però l’ho commesso anch’io, e credo che presto verrò punita per questo

Ho preso a calci il portone sbarrato della piccola cappella del convento solo per il gusto di fotografarne gli interni.
Avevo sentito dire di un superbo organo semi distrutto e di bellissimi affreschi imprigionati da rovi e rampicanti.

Ad un certo punto mi sono fermata perché i calci al pesante portone ligneo erano gli unici rumori in quel silenzio assordante di montagna.
Anche l’eco del motosega che si sentiva in lontananza ha cessato improvvisamente.
Ma cosa sto facendo – mi sono detta.
Così senza pensarci, con un gesto folle e totalmente privo di senso ho bussato.
Sì, ho bussato.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Non so se siano stati i miei colpi a causare l’assestamento del portone, o se qualche animale entrato chissà come avesse emesso un sibilo o un fruscio… ma il rumore (quasi un sussurro) che ho avvertito dall’interno della cappella, io non me lo scorderò per gli anni a venire.

Neanche il tempo di riprendermi, mi volto d’istinto e per la seconda volta il mio cuore si ferma. C’è un enorme maremmano bianco che mi fissa, talmente immobile e in silenzio da sembrare irreale.

In passato ho avuto un cane da pastore maremmano. Lui si chiamava Yanko e posso affermare di conoscerne benissimo il caratteraccio e la brutale violenza in caso di invasione del suo territorio: è un cane che o è ai tuoi piedi o alla tua gola.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Ma lui è lì fra le foglie secche a un metro da me e immobile, come il mio sangue che si è raggelato dal terrore. Possibile che io non l’abbia sentito avvicinarsi?

Mi ritrovo con le spalle al vecchio portone e completamente morta di paura, ma ho la lucidità di pensare che se avesse voluto attaccarmi ormai l’avrebbe già fatto.
Non mi mostra i denti eppure il suo collo basso e le zampe enormi ben piantate a terra non promettono nulla di buono.

So esattamente di non dover commettere gesti impulsivi per evitare di finire come uno spezzatino, ma i secondi in cui io e quella inquietante creatura ci fissiamo mi sono sembrati una maledetta eternità.
Avevo solo voglia di scappare.
E poi all’improvviso di nuovo quel rumore dall’interno della cappella.

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Scappare Via Co(l)vento

Stavolta no.
Stavolta scappo facendo appello all’ultimo briciolo di coraggio (e di senno) e corro nella sterpaglia senza voltarmi, senza poter esplorare l’interno del convento, e soprattutto senza diventare il Ciappi formato famiglia della serata.

Mi avevano avvertita della presenza di grossi cani e di un custode/cacciatore dalla verve particolarmente incazzosa. Ma trovarmi quel silenzioso bestione alle spalle, a tradimento, è stato peggio di aver visto un fantasma.
Oppure lo era davvero?

convento abbandonato dei monaci del diavolo

Per finire mi è andata bene. Sono tornata sana e salva dalla follia dell’incursione nel convento abbandonato dei monaci del Diavolo.
Cosa fosse quel sinistro rumore nella cappella, e cosa volesse quel cane dall’espressione così inquietante poco importa. So solo che questi scatti mi hanno tolto dieci anni di vita e procurato delle fantastiche meches bianche.

I #raccontidel31ottobre collection

NON provate a leggere questo post al contrario e NON provate ad applicare il filtro ESP alle foto!

L’edificio è fatiscente e inagibile, ne sconsiglio la visita.
Reportage realizzato senza violare divieti e nel pieno rispetto dello stato di fatto.
Ho lasciando solo impronte, ho prelevato solo immagini.

 

orsanelcarro

Daniela, per gli amici Orsa. Per i nemici destrOrsa. Amo esplorare edifici abbandonati e omaggiare monumenti e memoriali di guerra.

Questo articolo ha 63 commenti

  1. Mamma mia che ansia! A parte il coraggio che hai avuto ad avventurarti in un posto del genere, altro che anfibi da guerra, io mi sarei portata un esorcista!
    La cucina è davvero inquietante: hai presente quell’articolo che gira online con la top ten dei posti più spaventosi del mondo? Ecco, quello scatto mi ha ricordato una cosa del genere.
    E l’incontro con il maremmano? Anche io ne ho avuto uno quindi capisco esattamente quello che hai provato trovandotene uno in carne e ossa (o in pelo e spirito) di fronte. Certe volte mi faceva paura ed era il mio cane, figuriamoci un cane sconosciuto in un posto del genere.
    Ma è un rosario quello appeso al portone? Per un attimo le decorazioni mi sono sembrate figure appese a testa in giù… non ci voglio pensare.
    Sappi che questa notte non dormirò

    1. orsanelcarro

      Si Silvia era un rosario enorme con le figure scolpite forse in osso…assai singolare! Ah quindi pure il tuo maremmano era “difficile”? Io se ci ripenso ho i brividi perchè mi è andata veramente bene Se la cucina era inquietante dovevi vedere le celle e i corridoi del piano superiore! Io purtroppo non sono riuscita ad entrare ma chi prima di me ha trovato aperto ha scattato foto veramente da incubo! Grazie ancora una volta per aver contribuito a non farci dormire anche con il tuo post!

      1. Ti immagini un rosario del genere sul comodino, che ti guarda mentre dormi?
        Sì, anche il mio maremmano era difficile da gestire, al punto che quando mangiava non dovevi proprio provare ad avvicinarti!
        Non oso pensare alle celle del piano superiore…
        Buona giornata 🙂

        1. orsanelcarro

          Oddio questo commento mi era sfuggito! 😛 Ahhh le cellette del piano superiore O_O ho visto certe foto che col senno di poi è stato meglio per me che avessi trovato tutto sbarrato!
          Scusami ancora Silvia!

  2. Enri1968

    Mammamia!
    Meno male che hai pubblicato il post vuol dire che ne sei uscita viva. Molto bello e ben descritto.

    1. orsanelcarro

      Grazie Enri!
      Si effettivamente sono viva e ho potuto raccontarvi il fattaccio!
      Grazie ancora e buona festa 😉

  3. katyonabc

    Uh, attendevo il tuo racconto! M’è piaciuto molto e mi ha lasciato anche una certa inquietudine direi. Io sarei rimasta lì stecchita con la pressione alle stelle davanti a quella porta, al cane e al rumore. Non credo che mi ci sarei avventurata da sola. Ammiro il tuo coraggio. La cucina comunque è inquietanterrima. La storia del luogo poi è atroce. Paura sul serio.

    1. orsanelcarro

      Grazie mille Caterina!
      Si la cucina era una vera cucina “da incubo”… dal vivo e con quell’atmosfera silenziosa era proprio da brividi!
      Erano mesi che volevo visitare questo posto, diciamo che ho fatto un bel po di training di coraggio e sono partita prima che l’inverno arrivasse col suo buio pesto già nel primo pomeriggio!
      Grazie per essere passata e buona festività! 😉

  4. lillyslifestyle

    Io sicuro oltre agli anfibi mi sarei fatta la doccia nell’acqua benedetta, avvolta in rosari che nemmeno la cantante Madonna e messo pure una testa d’aglio in bocca prima di entrare. La prudenza non è mai troppa 😉
    Bellissimo racconto e il luogo è veramente affascinante. Brava!

    1. orsanelcarro

      hahahahah grazie Lilly! E io ci avrei aggiunto anche il quartetto degli acchiappafantasmi con gli zainetti protonici! Quelli del film originale però 😉
      Buona festa! (anche a Lisbona si celebra Tutti i Santi?)
      😉

      1. lillyslifestyle

        hahahahhahah ovvio! 🙂 Si, si festeggia anche qui ma io ho lavorato.
        Buona giornata cara orsa :*

  5. Beatrice

    Orsa tu sei matta!!! 🙂 Ma che coraggio hai ad avventurarti da sola in un posto del genere? Le tue foto sono magnifiche, mi ha colpito quella della cucina: a me piacciono le “cose vecchie” e credo che mi sarei portata via un pò di oggetti – sperando di non portarmi via anche qualche maledizione!! – . Bellissimo racconto, per fortuna sei ancora viva e vegeta per poterlo condividere con noi 😛

    1. orsanelcarro

      Ma sapessi! C’era quel coso d’acciaio che non si trova più credo che si chiami “passino” per la salsa! Guarda un’impressione quella cucina! Gli altri ambienti non li ho potuti vedere ma so per certo che c’era anche una vecchia aula con i banchi e la lavagna e poi le cellette dei monaci…da paura! O_O Forse sono viva proprio perchè non li ho visti hahahah!
      Grazie per i complimenti Bea e buona festa! 😉

  6. Alessia

    Secondo me il cane non ti ha attaccata perché era il fantasma del tuo maremmano, ti ha riconosciuta Scherzo, ma solo per esorcizzare l’ansia che leggendo il tuo racconto è salita pian piano. Ti dico solo che verso la fine mi sono accorta che era senza fiato, in apnea, tanto mi hai catturata. Questo posto è semplicemente splendido in tutta la sua malignità.. Non sono riuscita a immaginare il rumore da dentro la cappella però… mi toccherà andare di persona per scoprirlo?

    1. orsanelcarro

      Oddio dici che era Yanko? Adesso mi fai spaventare tu!
      E’ vero è esattamente come dici: “splendido nella sua malignità”…lo vedi come il male ha sempre il suo fascino sul genere umano? 😉
      Ti ringrazio per le belle parole Alessia! Il “rumore” era come un sibilo sommesso, quasi un….ok mi fermo dovrai davvero venire a scoprirlo di persona! Casomai chiamami che già conosco il posto così andiamo insieme! 😉
      Magari porta un osso o un biscotto per cani 😛

  7. Bruna Athena

    Sciocchina come sono sarei andata incontro al maremmano convinta della sua docilità! Mi ha colpita la storia del monaco e dell’amante, ma il dettaglio delle suppellettili da cucina, abbandonate come di fretta e furia.
    La prossima volta che decidi di fare queste esplorazioni, chiamami 😀

    1. orsanelcarro

      Ok Bruna volentieri, impavida anche tu? 😉
      La cucina è davvero una cosa che prende dritta dritta le fantasie più abominevoli! 😀
      Grazie per essere passata!

  8. Rivogliolabarbie

    Il coraggio è una dote che proprio non ti manca Orsa! Non so se avrei mai avuto il coraggio di visitare un luogo del genere…anzi no, io forse lo farei, mio marito credo di no!

    1. orsanelcarro

      Beh allora organizziamo una spedizione tutti insieme! 😉
      hahahah così lo demoliamo proprio quel convento 😀 😀 😀
      Ciao e grazie 😉

  9. Claudia B. Voce del Verbo Partire

    Per tutti i maremmani…io ti avevo creduto (perché mi ostino?), quando hai detto che questa volta, la serie #iraccontidelcagotto non sarebbe stata terrificante.
    Sappi che:
    -non ho respirato;
    -ho la pelle d’oca anche sui capelli;
    -sono rimasta talmente immobile e tesa, che se mi danno una spinta mi spezzo.
    Le tue foto e la tua storia sono fantastiche Dani, ma posso dirti che non ho idea di come tu abbia fatto?
    Fosse per me dovresti pubblicare una raccolta #iraccontidelcagotto!
    Ma io sono curiosa e ho un sacco di domande da farti. Vorrei sapere come hai conosciuto questa storia da brividi, chi te l’ha raccontata, come hai saputo del convento, se sei andata lì completamente sola o con Orso (nondirmisolanondirmisolanondirmisola)…insomma io voglio tutti i retroscena! Ti prego Dani! Cavolo, in genere non posso scrivere a Ken Follet per sapere tutto quello che c’è dietro ai suoi racconti, ma con te posso sfruttare la conoscenza!
    Giuro, sei riuscita a terrorizzarmi…fantastica. Pensa seriamente ad un volume da pubblicare. Io lo comprerei subito (ma col tuo autografo).
    Buon 1 Novembre!
    Claudia B.

    Non eri sola vero?
    Per mostrare i mio coraggio, vorrei leggere il post al contrario…ma no, non voglio toglierti il ruolo di protagonista…

    1. orsanelcarro

      Rispondo solo a patto che mi mandi un selfie con la pelle d’oca sui capelli! 😀 😀
      Allora: la storia l’ho appresa da un giornale locale che citava gli strani fatti avvenuti alla fine degli anni ’80 quando tre ragazzini si persero fra i boschi e…manco a dirlo…si sono ritrovati nei pressi del convento. Uno di loro cadde nella sterpaglia ferendosi e quando si riebbe si trovò davanti la figura dell’incappucciato che si esprimeva con strane frasi… Fino a quel momento le dicerie sul convento erano, come dire, rimaste confinate nella sfera dell’ignoranza contadina! E succesivamente si rivalutò la cosa. Così ho fatto due ricerche (non è stato facile trovarlo) e mi sono incamminata.
      Orso? Si Orso c’era, ma mentre io cercavo disperatamente un varco fra i rovi lui era distante a raccogliere castagne e margheritine! 😀 😀 😀
      Ohhh KenFollet *_* che complimentone ma io non scrivo così bene daaai! 🙂
      Grazie per le tue parole Claudia! :*

  10. stampingtheworld

    oddio che coraggio! Se avessi sentito quei rumori nella cappella sarei scappata a gambe levate. Ma non perché penso che dentro ci sia uno spirito, ma magari qualche tossico che di quel convento ci ha fatto la sua dimora.
    Anche per il cane avrei avuto paura. Sono un’amante dei cani, ma ritrovarmi nel suo territorio mi avrebbe fatto scappare, anche qui, a gambe levate.
    Idem per i cinghiali.
    Insomma, sarei scappata a gambe levate in genere da un posto così!
    Ma io non ho il coraggio di un orso. Anzi, di un’orsa! 😉

    1. orsanelcarro

      Eh ma io sarei scappata anche al primo infarto solo che c’era il cagnone del pastore che invece mi ha proprio distrutto le coronarie.
      Tossici dici? Ma noo secondo me quel posto è troppo anche per assuntori assidui di acidi andati a male! 😉
      Sui cinghiali invece non si scherza! O_O Quelli ti fanno a pezzi sul serio!
      Grazie Stefi! :*

  11. Valentina

    Mamma che ansia! Già leggendo la storia nel paragrafo introduttivo mi chiedevo “non avrà mica intenzione di andarci! ” ed invece l’ ha fatto! Io sarei morta di paura! I luoghi abbandonati mi incutono molta molta ansia accoppiati poi a maremmani randagi e a strane leggende chettelodicoaffare!!! Io sarei morta o per colpa del cane o del custode incazzoso o di infarto!!!
    Buon 1 novembre Orsa cuore impavido!

    1. orsanelcarro

      Eh invece da quando mi sono documentata e ho letto quella storia non ho fatto altro che pensarci Vale! Era diventata un’ossessione e mi è rimasta la smania di vedere le cellette.
      E non è detto che io non ritorni in quel borghetto montano perchè a parte che si mangia benissimo, ho intenzione di contattare la proloco per vedere proprio di organizzare una visita degli ambienti interni 😉
      Buona festa (ormai fatta) anche a te Valentina e grazie ancora! : )

  12. SognandoViaggi

    Un racconto davvero…da brivido! Anche le foto sono particolarmente gotiche (o ansiogene se preferisci 🙂 ). Orsa coraggiosa!

    1. orsanelcarro

      Sono fatte con lo smartphone hahahah credo che anche lui fosse in stato ansioso per il posto 😀
      Grazie Serena! :*

  13. inworldshoes

    No vabbè ma fra il tuo racconto e quello di Silvia io mi sono rifatta della pochissima paura che mi ha messo il film di ieri sera. Che grandi!
    Anche io voglio venire in esplorazione in questi posti un po’ (tanto) spaventosi ma non mi sono informata se ce ne siano effettivamente dalle mie parti…! E comunque la scena della chiesa mi ricorda tanto quando io e stefano a Montebello abbiamo visto la porta spalancarsi nell’assoluto silenzio e siamo scappati via senza voltarci indietro. Pazzesco!
    :S

    1. orsanelcarro

      Si lo ricordo Lu quell’episodio ma cos’hanno i portoni di ste’ chiese? 😛
      Ah vabbè sicuramente nei dintorni di Roma sarà pieno di posticini da brivido. Ad esempio ho sentito di una certa casa maledetta a Nettuno in Via Veneto precisamente 😉 Pare che abbia fatto diverse vittime in circostanze misteriose, l’ultima addirittura scorticata e arsa viva O_O
      Ma io non ti ho detto niente eh! 😉
      Grazie per essere passata!

  14. Giulia

    Orsa, ma questo è un racconto da brividissssimi! Bello però molto interessante, mi ha tenuto con il fiato sospeso! Ti capisco sui maremmani, io sono cresciuta in un paesino vicino Roma e spesso si andava “per campi”. Una delle prime cose che ti insegnano è stai lontano dai maremmani! Non perché siano per forza aggressivi, ma perché spesso proteggono il gregge di pecore e credono tu sia una sorta di intruso. Però complimenti per il coreggio 😀
    Un abbraccio!
    p.s. quando hai scritto “e chiamalo niente” mi è venuta in mente la scena del Marchese del Grillo
    “Tu non hai mai fatto niente in vita tua”
    “E te pare gnente??” 😀 😀 😀

    1. orsanelcarro

      Con immenso ritardo rispondo che è vero Giulia, i maremmani sono estremamente territoriali e pericolosi quando invadi la loro zona (oddio sembra che stiamo parlando di qualche gang di malaffare) 😀
      hahahahah GNENTE…ora sto tormentone mi farà compagnia per tutta la sera!
      Grazie mille Giù, un bacio e buona serata!

  15. Giulia_SpinningTheGlobe

    Wow, una storia perfetta per questo periodo! Io adoro i luoghi abbandonati, hanno sempre una storia alle spalle che aspetta di venir raccontata…questa è proprio inquietante!
    Io poi ho paura dei cani quindi sarei corsa via molto prima di te. ☺ Sei stata coraggiosa!

    1. orsanelcarro

      Grazie Giulia! Anche io adoro i luoghi abbandonati e dalle nostre parti pare che abbondino! Addirittura ci sono tantissimi borghi terremotati ben conservati che farebbero la felicità di chi è a caccia di storie e belle foto 😉 Grazie per essere passata e scusa il ritardo 😛

  16. Fabio D'Amore

    Dopo che ho letto il titolo del post mi son detto, qualche volta devo dire ad Orsa se vogliamo andare assieme in uno di questi posti. Ci vorrei tanto andare, poi da solo non lo faccio mai. Poi ho letto il racconto ed un po’ la voglia mi è passata! ahahah

    1. orsanelcarro

      hahahah addirittura? Beh effettivamente col senno di poi non so se avrei il coraggio di ritornare. Però magari contattando la proloco o qualcuno che ci apra le porte del convento per una perlustrazione interna! Se non altro per scongiurare il pericolo di scontrarsi nuovamente con quel cane (o peggio col suo padrone). Dai un’occhiata anche al Castello di Sicignano, è bellissimo! 😉 Grazie per essere passato Fabio!

  17. Meridiano307

    Ahahahah, io l’ho appena detto a Silvia e lo ripeto anche a te: io ti voglio bene, ma te non sei normale! Oh che si scrivono ste cose? E se lo avessi letto di notte? No, io non ci voglio nemmeno pensare. Oddio mi sono sentita gli occhi addosso del frate indemoniato perfino attraverso lo schermo, ma quel rosario alla porta della cappella del convento? Quello ce lo ha messo il diavolo in persona, ne sono praticamente persa. Conosco bene la sensazione angosciante che si prova nel vedere i suppellettili abbandonati grossolanamente, come se fosse successa una catastrofe improvvisa ed immediata e gli abitanti del luogo fossero stati costretti a fuggire all’istante, a gambe levante; mi trovai in una situazione simile in California in un villaggio fantasma, ti giuro che rimasi stranita per tutto il pomeriggio. Comunque la prossima volta, prima di pubblicare mandami un messaggio per avvertirmi di non leggerti! 😛

    1. orsanelcarro

      Si Marghe era davvero inquietante quel rosario! Strano ma strano forte…non ne avevo mai visti di così grandi, particolari e vagamente malefici 😀
      Nuoooo dai parlaci della ghost town californiana *_* Pensa che foto!!! *_*

  18. Ma che brava! Ma che stile! Ma dove imparate a scrivere così romanzato bene? Ci scappava un applauso se non fosse che non puoi sentirmi attraverso lo schermo del PC. Paurissima la triste storia del paesello, alta tensione mista a risate, non fosse altro che provavo a immaginarti armata di macete e scarponi, nel racconto della tua visita. Ma poi quel cane…chissà di chi è la reincarnazione!
    😉

    1. orsanelcarro

      Che belle parole Tiziana, grazie sei sempre così prodiga di complimenti 😉
      Oddio pensi che fosse la reincarnazione del mio cane? O_O E mò chi dorme?! 😛
      Ciao ti abbraccio!

  19. iltuopostonelmondo

    Maaaaa i raccontidel31ottobre collection per caso escono anche a fine anno con Panorama? No, te lo dico, me lo autoregalo a Natale!
    Avevo gli occhi sgranati nel leggere la tua (dis)avventura. Ma non ho ben capito, quel luogo è privato oppure è possibile visitarlo “tranquillamente”? Mi sembra di aver capito fosse vietato.
    Comunque sarò una fifona, ma io in quel convento non ci sarei MAI andata. Il pastore maremmano è stata la cosa meno spaventosa di tutta la storia per me!

    1. orsanelcarro

      hahah bella questa! Col primo numero la prima parte del rosario da comporre comodamente in 93 fascicoli 😀 😀 Allora il convento è stato acquisito dal comune, il luogo non è privato ma è stato delimitato con un cancello forse per evitare che chi si intrufolasse (come me) si facesse male fra le macerie del rudere! Eh…effettivamente mi è andata bene con il cagnone, reale o irreale che fosse!
      Un bacione 😉

  20. ...

    Ciao! Ho scoperto questo blog da poco ed è molto interessante. 🙂
    Volevo solo chiederti una curiosità: perché alla fine del post hai scritto “NON provate a leggere questo post al contrario e NON applicate il filtro ESP alle foto”?
    Grazie se mi risponderai. ^^

    1. orsanelcarro

      Ciao benvenuta e piacere di conoscerti!
      Il finale era semplicemente una goliardata 😛 (è la mia firma!): al contrario per fare il verso alla leggenda popolare secondo la quale leggendo le canzoni metal al contrario si possono scorgere messaggi subliminali 😀 e il filtro ESP invece è quella roba che evidenzia le presenze paranormali in foto o video. MA STAVO SCHERZANDO OVVIAMENTE hahaha 😉
      Ciao, grazie per essere passata e torna a trovarmi se ti va 😉

  21. narrabondo

    Finalmente una località di cui ho sentito parlare, ma di cui nessuno aveva mai raccontato qualcosa. Molto sfizioso leggerti!
    🙂

    1. orsanelcarro

      Davvero è così noto il monastero abbandonato? Dai allora devi farci un’incursione in notturna se ne hai il coraggio! 😛
      Molto sfizioso sapere che mi leggi 😉

  22. Giovanna

    Ciao. …io e il mio compagno siamo amanti di posto così.man mano stiamo visitando tutte le città fantasma e da un documentario sentii parlare di questo convento. Vorremmo andare tra breve. …piu dei fantasmi mi fanno paura i cani…ma.davvero ce ne sono?

    1. orsanelcarro

      Ciao Giovanna! Si, i cani ci sono…e pure i relativi padroni. Potresti magari chiamare la proloco e chiedere se eventualmente il posto sia aperto e visitabile per non rischiare di fare un viaggio a vuoto.
      Grazie per esserti fermata a leggere! 😉

  23. untrolleyperdue

    Orsa però non ci fare prendere questi spaventi, prima di intraprendere queste avventure pericolose avverti per tempo e soprattutto fai dirette Instagram così possiamo darti una mano in tempo reale!! Mamma mia che esperienza! Brividiii
    Però è sempre affascinante “andar per leggende scoprendo”

    1. orsanelcarro

      😀 Evabeeeene promesso, la prossima volta avverto! 😉 Spero solo di non girare il remake di The Blair Witch Project O_O
      Col senno di poi effettivamente mi rendo conto di essere troppo impavida, la devo smettere di fare incursioni in luoghi abbandonati e dedicarmi invece a più tranquilli e rassicuranti reportage in geriatria o all’INPS 😛
      Grazie per essere passati, un bacio!
      Hey! Cos’è stato? L’avete sentito anche voi quel rumore? O__O

  24. Ariosto Guacci

    Complimenti per il racconto e la fantastica esperienza. Conosco questo posto a mezzo stampa, mi informai illo tempore, circa una spedizione che alla fine non ho fatto. Ho una lunga esperienza pregressa in registrazioni metafoniche in questi luoghi (come quello del Castello di Dan Felice a Cancello che puoi visionare su youtube), nonché una “sensitività” congenita che mi è stata trasmessa dalla mia compianta nonna. Oggi, queste attività le ho ‘fermate’, ma sono disponibile qualora volessi ritornarci per fare un’analisi più approfondita.
    Saluti

    Ariosto

    1. orsanelcarro

      Ciao Ariosto benvenuto, grazie mille per i complimenti e soprattutto grazie per la tua disponibilità a fare un’incursione 🙂 Purtroppo ho saputo che il luogo è stato chiuso, proprio a causa delle continue “spedizioni” a caccia di mistero. Il convento non è in sicurezza e per evitare incidenti è stato completamente reso inaccessibile. Tra l’altro io sono stata fortunata a trovare la strada aperta e a non imbattermi in custodi/pastori incazzosi 😛 Circa il cane è storia che hai letto 😉
      Interessantissima questa cosa della sensitività “congenita” mentre invece non conoscevo il Castello di San Felice vado subito a googlare!
      Grazie ancora per la visita e per aver letto 🙂

      1. Ariosto Guacci

        Figurati! Grazie a te. Nonostante i miei ovvi impegni e oneri professionali mi prendono troppo tempo e nel corso degli anni ho dovuto decidere di non dedicarmi più a determinati approfondimenti e ricerche, ho un bel po’ di esperienze e di materiale a riguardo (molti EVP registrati). Non nego però che i luoghi mi ‘chiamano’ ogni qualvolta sono nei pressi di location storiche.
        Ti seguirò 😉

        1. orsanelcarro

          Eh immagino, la quotidianità spesso ci assorbe oltre ogni limite.
          Grazie mille per seguirmi, buon ferragosto! 😉

  25. Cristiano

    L’articolo mi è piaciuto molto e sortisce il suo bravo effetto, questo implica il fatto che sia stato scritto bene e con cura… ma… ti faccio solo un piccolo appunto, non rilevante per la qualità del contenuto ovviamente che sottolineo, gradevole e dotato di giusta suspance.
    Dunque, il titolo dice “convento abbandonato dei monaci del diavolo…”, in realtà se è convento dovrebbero essere frati, se si tratta di monaci allora è monastero.
    Scusa se mi sono permesso ma l’ho visto come unica nota stonata di una bella partitura.

    1. orsanelcarro

      Ciao Cristiano benvenuto e grazie mille per aver letto e apprezzato il mio blogpost!
      Non hai ragione una volta ma dieci, conosco benissimo la differenza fra convento e monastero ma evidentemente è nello stesso paese che si fa confusione. Si tratta con certezza di un convento, tanto che la strada per arrivarci si chiama proprio Via Convento tuttavia il luogo è conosciuto come “Convento abbandonato dei Monaci del Diavolo”! Io ho scelto di ricalcare l’errore per esigenze di SEO e di indicizzazione in quanto su Google verrebbe cercato proprio con il nome più conosciuto 😉 Tutto qui!
      Grazie ancora di cuore e buona serata! 🙂

  26. Sara

    Ciao! Per rendere il tutto piu inquietante: se cerchi il posto su googlemaps c’è uno stranissimo “bagliore”, come se l’immagine del satellite si fosse un po’ bruciata. A mio parere una cosa senza senso….!!!

    1. orsanelcarro

      Si lo vidi già all’epoca quando cercavo l’esatta ubicazione del rudere! Allora mi dissi che doveva essere il riflesso di una lamiera, una sorta di copertura al tetto crollato. E invece pare essere una “censura automatica” di Google, un po’ come accade per i volti e per le targhe delle auto in Street View. Ma la spiegazione che dai tu è decisamente più affascinante! E inquietante! 😉
      Grazie per essere passata! 🙂

  27. Francesco

    Bellissimo reportage anche se l’ho scoperto con qualche anno di ritardo; sto seriamente valutando una visita al luogo (pur prendendo tutte le precauzioni necessarie). Non ho ben capito un dettaglio: la tomba che si vede sotto la quercia nelle primissime immagini è quelladel frate/assassino (quella sormontata da una croce, o forse non si tratta di una tomba ma di un semplice decorazione?) oppure l’ubicazione di questa non è conosciuta?

    1. orsanelcarro

      Buongiorno, grazie per il complimento.
      Non vorrei sbagliarmi, ma avevo sentito dire che attualmente il posto è di proprietà del comune, dunque potrebbe essere chiuso e sorvegliato. Qualche anno fa era più facile accedervi. Onestamente non so dirti se quel cippo sia una tomba, ma di sicuro non vi è sepolto l’ultimo frate 😉 Grazie per la lettura 🙂

  28. Roby

    ciao, volevamo, con un gruppo di amici, prendere esattamente questo convento per farne una comunità autosufficiente, senza conoscerne in effetti la storia. Dopo aver letto il tuo racconto e aver visto le foto, con ottime probabilità ci indirizzeremo altrove….

    1. orsanelcarro

      Ciao, una comune? Mi sa che anche volendo non avreste potuto, è un bene demaniale sottoposto a vincolo 🙂 Peccato perché a Sicignano l’aria è buona e in questo periodo ci sono delle castagne (del monaco) spettacolari! 😉

  29. Maddalena De Bernardi

    Ho letto che per un periodo, fino agli anni Settanta, qui aveva sede una scuola con collegio… sarebbe interessante recuperare i commenti di chi ci dormiva qui da adolescente !!!

    1. orsanelcarro

      Ciao Maddalena. Esatto, è stato convertito dapprima in collegio e successivamente in un liceo. I documenti datano le ultime lezioni ai primi anni ’70. Purtroppo le condizioni strutturali, aggravate dal successivo terremoto degli anni ’80, ne hanno decretato l’abbandono definitivo. Sì, sarebbe bello che qualche ex alunno si facesse avanti per lasciarci un pensiero sugli anni vissuti tra quelle mura. Ti ringrazio per la lettura 🙂

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