Senza equipaggi, a motori spenti e non armati.
A guardarli così, anche se alcuni sono davvero colossali, sembrano degli innocui ammassi di lamiera, ma molti di loro hanno ucciso, altri invece hanno salvato delle vite. In ogni caso, molte di queste vecchie glorie russe, hanno fatto la storia dell’aviazione militare e civile sovietica.
Mi trovo nel Museo Statale dell’Aviazione Oleg Antonov di Kiev, quel genere di posto da cui ci vorrebbe il cacciacopertone dei tir per staccarmi.
È stata la prima tappa del mio viaggio in Ucraina, e non vedevo l’ora di raggiungerla già dai finestrini dell’aereo.
Infatti questa meravigliosa collezione di mezzi si trova parcheggiata praticamente a bordo pista dell’aeroporto low-cost Kiev Zhuliany, a soli 8 Km dalla capitale.
Inaugurato nel 2003, il Museo Statale dell’Aviazione Antonov, è uno dei più grandi musei dell’aviazione al mondo. Più di 80 tra MiG, Antonov, Tupolev, aerei di linea civili e militari che un tempo sorvolavano i cieli con il loro carico di vita e di morte. Purtroppo, per via degli avvenimenti di questi anni, non è difficile immaginarli in azione mentre solcano i cieli sfrecciando minacciosi al suono delle sirene antiaeree. Sono macchine di morte, ma pur sempre meraviglie costruite dall’uomo che non disdegno di ammirare rapita.
Tutte le unità sono originali, molte ancora perfettamente funzionanti, altre sono state minuziosamente restaurate e messe a riposo dopo una lunga carriera in volo. La maggior parte si trova all’aperto, ma ci sono degli hangar in cui toccare con mano la straordinaria tecnologia sovietica usufruendo anche dei simulatori. Prima dell’operazione speciale il museo era una location molto gettonata non solo tra gli appassionati di turismo militare, ma era anche molto ambita come set per servizi fotografici.
La collezione comprende caccia, bombardieri, elicotteri da combattimento e da soccorso, idrovolanti, aerei da ricognizione. E naturalmente aerei civili e commerciali. Molte unità sono liberamente visitabili: è possibile aggirarsi tra i corridoi, sedersi nelle cabine di pilotaggio e fare quattro chiacchiere con vero personale dell’epoca. Ad accogliermi all’interno di un immenso Antonov di linea ho trovato una gentile ex hostess, chissà se durante la sua giovinezza ha prestato servizio proprio a bordo di questo aereo?
La mia passeggiata continua ammirando carrelli di atterraggio enormi, veicoli/scale per l’imbarco dei passeggeri, code e fusoliere che riflettono la luce del tramonto ucraino. E poi gli iconici protagonisti della Seconda Guerra mondiale, della guerra in Corea, dell’apocalisse del Vietnam. E ancora la Guerra Fredda, la guerra del Golfo, l’Afghanistan: tutti eventi consumati sulle ali di questi superbi velivoli d’epoca.
Il Mil Mi-26 nella versione da soccorso
Insomma questo è un museo incredibile. In nessun altro posto al mondo è possibile salire a bordo di uno degli elicotteri che hanno prestato soccorso durante il disastro di Chernobyl. Affettuosamente chiamato korova (mucca) oppure saraj (fienile), l’elicottero Mil Mi-26 è un mezzo leggendario che detiene il primato di velivolo più pesante mai costruito. È un mostro capace di sollevare e trasportare qualsiasi cosa, anche un elicottero da trasporto truppe militari. Memorabile fu il recupero di un Chinook ‘mericano (ancora rosicano) danneggiato durante una missione in Afghanistan.
Le sue proporzioni sono sbalorditive rispetto a un elicottero “ordinario” o a un Boeing 737.
Più che compagni, fratelli!
Anche se tutti gli aerei e gli elicotteri sono di fabbricazione sovietica, si trovano in Ucraina perché il meglio dell’ingegneria aeronautica russa aveva il suo quartier generale proprio qui a Kiev, all’epoca una provincia della Santa Madre Russia… evidenza incontrovertibile di come la matrice di questi popoli sia unica. Lo stesso Oleg Antonov, l’ingegnere russo a cui è intitolato il museo, e a cui è dedicata anche la storica fabbrica di aeromobili, ha vissuto e lavorato a Kiev fino alla sua morte. L’Ucraina gli ha tributato una moneta, una strada e un francobollo.
Info utili per visitare il Museo Statale dell’Aviazione Oleg Antonov
- Il museo è raggiungibile con una breve passeggiata a piedi dal terminal dell’aeroporto internazionale low-cost di Kiev Zhuliany.
- L’ingresso è servito dal bus pubblico n. 22, ma dal centro di Kiev è più facile e veloce utilizzare Uber.
- Il biglietto d’ingresso costa 100 Uah, poco più di 2,50 Euro.
- Tutti gli aeromobili sono accompagnati da pannelli descrittivi sia in ucraino sia in inglese.
- La struttura dispone di una caffetteria e un negozio di souvenir.
- L’area espositiva spesso ospita festival tematici, mostre di auto d’epoca, eventi itineranti e fiere.
- Sul sito del museo è possibile visitare virtualmente la collezione grazie alle mappe 3D.
Attualmente sul il sito ufficiale campeggia il messaggio “Closed until victory”, ma a me piace pensare che riaprirà ugualmente. Anche in caso dovessero vincere i fratelli russi.
Intanto bentornata! Sai che spesso aprivo il tuo blog per vedere se per caso mi fossi persa la notifica di un nuovo articolo? Ed ora eccolo qua! Con un contenuto attualissimo, oltre tutto.
Mi piacciono molto questi musei dove la storia è viva, dove puoi passeggiare tra i sedili e le cabine e parlare con la gente che questi mezzi li ha visti al lavoro.
Kiev tra l’altro era nella mia lista (lo è ancora) dei posti da vedere dopo aver letto gli altri resoconti del tuo viaggio.
Grazie Silvia, sono molto latitante ultimamente, non è un periodo sereno purtroppo. Proprio l’altra sera una giornalista in TV diceva che nel centro di Kiev si fanno gli aperitivi, la gente passeggia e la vita scorre come se nulla fosse, che guerra anomala! Al momento Viaggiare Sicuri ancora sconsiglia di muoversi verso l’Ucraina, ma se continua così presto ricomincerà anche il turismo.
Esatto, dove la storia è viva, si tocca con mano e poi parla anche di viaggi: io per esempio non ero mai salita a bordo di aerei di linea così grandi (anche se vecchi vecchi)! 😉
Grazie ancora Silvia, ti auguro una buona domenica 🙂
Il ritorno dell’Orsa 🙂
Bellissimo questo museo a cielo aperto. Non conoscevo quel bestione di elicottero… immagino quanto consumi.
È impressionante vederlo a fianco di un “normale” elicottero, che diventa un giocattolo al confronto.
Grazie Daniele 🙂
Consuma tantissimo, 3100 kg di carburante all’ora! Anche il rotore è enorme. Guardalo quando è fermo sulla pista, hai visto le pale come flettono verso il basso tanto che sono lunghe e pesanti? Eppure vola e trasporta l’impossibile! Gli elicotteri russi sono i migliori come costruzione, peccato che nei film si celebrino soltanto quelli americani (giustamente Hollywood se la canta e se la suona) 😛
Bellissimo sì, e bellissimo anche il colpo d’occhio di tutte queste meraviglie allineate sul prato dal finestrino dell’aereo in fase di atterraggio.
Grazie ancora 🙂
Ritorno con furore Un articolo che forse più rappresenta una delle tue passioni. Un posto straordinario dove ammirare tanti protagonisti storici dei nostri cieli e conoscere tante vicende affascinanti. Il Mil Mi-26 è impressionante, a confronto gli altri velivoli sembrano dei modellini. Chissà in che condizioni si trova oggi, chissà se è stato anche lui vittima dell’operazione speciale.
Buongiorno Fausto, per fortuna tutti gli aerei del museo sono integri, tempo fa fu danneggiato il vicino aeroporto ma la collezione è salva. Gli addetti si prendono cura dei velivoli come sempre e ho sentito che ricevono regolarmente lo stipendio statale da Kiev nonostante l’esposizione sia chiusa per motivi di sicurezza. Sono incredibili le sue dimensioni, quello che ho visto io era colossale (e tra l’altro nella livrea militare era ancora più imponente).
Ti ringrazio per la lettura 🙂