Gennaio 2020:
- la settimana più fredda dell’anno
- le contestazioni che da mesi imperversano in tutta la Francia
- lo spettro del Covid e la sua ombra minacciosa sull’Europa
- 72 ore a disposizione
Con queste premesse, organizzare (e poi rispettare), un itinerario folle, completamente dissennato, che ha toccato città a cavallo tra Bretagna, Normandia e Paesi della Loira (con i mezzi pubblici), è stato veramente un affare da Mission Impossible.
Ma l’Orsa può.
– per grazia ricevuta –
È stato un mini tour della Francia davvero straordinario. Breve, ma intenso.
Sì, insomma, una degustazione che ho apprezzato tantissimo del glorioso passato bretone, dello spirito contemporaneo della Loira e del misticismo della Normandia.
In questo viaggio tutto è stato possibile, anche scoprire come la storia francese possa nascondere un’anima futurista.
Ho visto infatti monumenti secolari affiancati a installazioni avveniristiche davvero niente male, e ve lo dice una che non ama l’arte moderna.
E poi ho scoperto come in questa parte della Francia assecondino le esigenze fisiologiche di quegli esseri inferiori con la barba, con pragmatismo&profitto (ma la mia è tutta invidia).
Dicevo, la mia base è stata Nantes. Ho voluto approfondire la conoscenza delle regioni interne, piuttosto che dedicarmi al classico itinerario sulla costa normanno/bretone.
Da Nantes mi sono spostata con i mezzi pubblici per raggiungere Rennes, Mont Saint-Michel e Saint-Nazaire sul versante opposto, in un viaggio che ha avuto come unico filo conduttore l’ansia e la sensazione, tremenda, di non sapere il giorno prima, se il giorno dopo mi sarei trovata all’ora X nel punto Y con il mezzo Z.
Le settimane che hanno preceduto il mio viaggio in Francia del Nord, le ho passate letteralmente a impazzire, elaborando qualcosa come 14 piani-b alternativi per scongiurare il rischio di rimanere bloccata a causa dello sciopero nazionale.
E come se non bastasse, Nantes è stata una delle città in cui si sono consumati gli scontri più violenti di quelle settimane.
Meriterei una vacanza da sogno stile Voyage Privé come risarcimento morale!
Per fortuna è andata bene, ho visto cittadine medievali, case a graticcio, baie immense, porticcioli pittoreschi, mostri marini e tantissime altre cose da raccontare agli amici una volta tornata a casa.
Dalla Bretagna alla Normandia, passando per i Paesi della Loira, ecco il mio itinerario nella Francia del Nord Ovest.
Nantes, la città natale di Jules Verne
Un credito, quello di aver dato i natali a Verne, che da solo è bastato per volerne approfondire la conoscenza.
Certo, Saint-Malo la città dei corsari, l’idilliaca Dinan e più a Est i luoghi dello Sbarco (da grande appassionata di turismo militare), sono state delle grosse rinunce che ancora devo digerire.
Tuttavia Nantes non mi ha delusa, non ho affatto considerato tempo sprecato aggirarmi in una città che si è reinventata completamente, grazie alla sua storia e all’arte contemporanea.
In quale altra parte del mondo avrei mai potuto ammirare un castello double face come il Castello dei Duchi di Bretagna?
Da un lato possenti bastioni circondati da fossato + ponte levatoio d’ordinanza. Dall’altro un elegante e raffinato palazzo rinascimentale.
Oggi Nantes è una città incredibilmente visionaria, dove seguendo una striscia verde impressa sulle strade, si possono raggiungere a piedi le principali attrazioni. Monumenti, musei, parchi e memoriali, compreso un serraglio di animali meccanici stile steampunk.
Chi non conosce infatti Les Machines de l’Ile, l’attrazione turistica che offre la possibilità di cavalcare creature che sembrano partorite dalla fantasia di Jules Verne e poi realizzate con la geniale meccanica di Leonardo Da Vinci?
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E poi ci sono le eleganti piazze, le maestose cattedrali, gallerie commerciali liberty, gli hangar riconvertiti in esposizioni, locali alla moda e hotel sospesi tra un palazzo e l’altro!
E per finire, i graziosi quartieri di pescatori dove cenare al tramonto sulle rive della Loira.
Ah e poi ci sono le vetrine ricolme di diavolerie diabetiche, ma questa è un’altra storia…
Itinerario nella Francia del Nord: Rennes
Rennes promette una passeggiata nella più alta concentrazione francese di case a graticcio. Graziose, colorate, perfette o completamente storte, le case à colombages di Rennes mi hanno ricordato le atmosfere fiabesche di Colmar in Alsazia.
Le strade lastricate – o in pavé, che fa più figo – attraversano tutto il centro di Rennes, e battezzano il viaggiatore appena sceso dal treno con un bel bagno nel vivace dinamismo della città, città in cui due abitanti su tre sono studenti universitari.
Basta svoltare un angolo che ecco una magnifica facciata storica, un pub, una boutique, una maestosa piazza con i bei tetti francesi a fare da cornice.
Tra queste, più di tutte mi è piaciuta Place de la Mairie, una piazza dell’estetica davvero particolare: da un lato il Municipio e la Torre dell’Orologio convessi, e di fronte il Teatro dell’Opera dalla forma concava, in un amplesso architettonico che non ti aspetti.
Pochi passi oltre, ecco le Palais du Commerce nella bella e animata Place de la République.
A parte il quartiere medievale, Rennes è bella da girare in completa libertà, senza una meta, senza un itinerario preciso. È stato fantastico prendere la metro “a random”, sbucare nei quartieri più disparati e stupirsi grazie all’eleganza del suo consistente patrimonio artistico.
Quasi mi è dispiaciuto, infatti, sostare in un grazioso dehor per degustare un goloso croissant, ma le zampe dell’Orsa dovevano pur riposare (sto mentendo non ero stanca… volevo proprio fermarmi a mangiare un cornetto).
Un sogno chiamato Mont Saint-Michel
Con tutto l’affetto per quel mostro immenso di Verne, Le Mont-Saint Michel era il mio vero obiettivo di viaggio… ça va sans dire.
Non volevo soltanto visitare MSM come i milioni di turisti giornalieri che l’affollano ogni anno, io volevo riposare all’ombra dell’Abbazia e cadere vittima della sua nebbia mistica.
Volevo dormire a Mont Saint-Michel e sognare di essere un pellegrino del medioevo.
In quasi 24h ho visto la marea salire e scendere più e più volte nella baia, e ho guardato i gabbiani negli occhi, sul punto più alto dell’isola tidale, dove il vento della Normandia quasi mi ha strappato lo smartphone dalle mani.
Ho visto gli ultimi turisti lasciare la passerella che da lì a qualche ora sarebbe stata completamente inondata dall’alta marea.
E infine, di notte e in balia di una tempesta, ho visto l’isola restituita al suo mare.
Non potevo liquidare la mia esperienza intra muros in poche righe. Mont Saint-Michel è stata la meta più ambita del mio itinerario nella Francia del Nord, così ho voluto dedicare un intero articolo all’isola delle maree.
La lunga strada verso Saint-Nazaire
La strada che da Nantes conduce a Saint-Nazaires, scorre parallela alla Loira ed è letteralmente una via crucis di installazioni artistiche al limite tra genio e follia (io ne ho viste tre).
Vi troverete ad ammirare sgomenti una casa semi affondata nella Loira…
La maison dans la Loire Ph. Nantes Tourisme
Proverete timore e sconcerto al cospetto della Bethlehem Chapel, una sinistra cappella di origini celtiche ma decorata con strani gargoyles…
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E poi arriverete sull’estuario per essere travolti dal vento gelido dell’Oceano… e dalle fauci minacciose di un mostro marino.
Serpent d’Océan di Huang Yongping è l’ultima installazione artistica del percorso.
L’opera è veramente enorme, è realizzata in alluminio e riemerge dalle onde ogni volta che la marea si abbassa.
Alle sue spalle in lontananza ecco Saint-Nazaire, con lo skyline dei suoi immensi cantieri navali.
Saint-Nazaire è il quarto porto più grande della Francia. I suoi Chantiers de l’Atlantique hanno sfornato i gloriosi transatlantici del Novecento e oggi i suoi immensi bacini di carenaggio sono visitabili dietro prenotazione.
Con un’interessante visita guidata è possibile ammirare la nascita di maestose navi da crociera: dal taglio degli scafi alle rifiniture extra lusso, fino al varo nelle acque dell’Oceano!
E poi? E poi dalle onde alle nuvole!
Se siete amanti delle visite insolite, allora Saint-Nazaire non può assolutamente mancare in un itinerario di viaggio nella Francia del Nord Ovest.
Con un biglietto combinato, è possibile visitare sia i cantieri navali che i cantieri dell’Airbus.
Dopo aver pilotato un Airbus (giuro non l’ho fatto schiantare), Saint-Nazaire era nel mio mirino anche per vedere la nursery del mio mezzo di trasporto preferito… feel like Mother of Dragons.
Itinerario in Francia del Nord con i mezzi pubblici: info pratiche
La città di Nantes è collegata con i maggiori aeroporti italiani. Inoltre è servita da una rete molto fitta di mezzi pubblici (treni e bus) che la collegano alla Bretagna, alla Normandia e alle altre regioni del Nord Ovest della Francia.
I paesaggi sono tra i più belli che un finestrino possa regalare. Campagne, villaggi e chiuse fluviali: il meglio della Francia più bucolica che possiate immaginare.
Da Nantes a Rennes ho viaggiato con i treni regionali.
Da Rennes a Mont Saint-Michel con gli autobus della linea Kelios.
Attenzione agli autisti, io ne ho beccato uno che parlava italiano e per tutto il viaggio mi ha distratta dal bel paesaggio parlando ininterrottamente dell’Inter!
Invece da Nantes a Saint-Nazaire mi sono affidata al volante e al pedale di Salem, un simpaticissimo tassista che ha compiuto la magia di farmi ammirare le opere lungo la Loira.
Ecco i suoi recapiti in caso abbiate bisogno del suo taxi con le ali:
Salem, Taxi Nantes Centre
sbtaxi44@gmail.com
Phone: +33761844418
That’s all.
Ma quanto sono stilosi i treni francesi… le avevate mai viste le abat-jour nei vagoni?
Ohhhh bentornata Orsa. Perchè questo è il vero ritorno dell’Orsa, non quella catena di Sant’Antonio in cui ti ho trascinata 😀
Ovviamente era una mission impossible ma non per te ed in tuo onore ho messo il tema musicale. Inutile dirti che la regina di tutte le mete è MSM proprio come l’hai vissuta tu, avvolta in una nebbia mistica. A febbraio ho detto a George che dobbiamo andare a MSM e lui ha storto il naso. Gli ho detto ” tu non puoi capire, dobbiamo andarci in inverno, col grigio, avvolta nella foschia. Ci è andata la mia amica che ci ha suggerito quel fantastico ristorante a Cracovia. Splendida e favolosa così”. Credo e spero di averlo convinto. Che bello, una blogger che viaggia con i mezzi pubblici e ti indica cosa usare. Mica tutti guidiamo!
E comunque io non sapevo di Nantes e delle sue macchine animalesche infernali!
Grazie Simona! Ironia della sorte quella tua catena mi ha proprio liberata! 😉
Se hai bisogno sosterrò con forza la tua causa, MSM va vista assolutamente in tonalità di grigio e non a colori… i colori dei calzoncini estivi dei turisti, intendo 😛
Credo di aver mandato in tilt la chatbox delle ferrovie francesi, ogni secondo ero lì a inserire i numeri dei treni per vedere se erano stati soppressi per lo sciopero… sai che i francesi quando scioperano lo fanno sul serio!
Adoro prendere i mezzi pubblici quando viaggio, è un modo per entrare in contatto con la gente del posto e anche un metro di misura per apprezzare i servizi e la civiltà di un paese 🙂
L’elefante era quello meno mostruoso… gli altri sembravano veramente usciti da uno zoo steampunk!
Grazie ancora Simona! :**
Io ho rinunciato ad andare a Saint-Émilion proprio a causa del pericolo scioperi.
Ti capisco.
Fighissimo lo steampunk! Io sono stata gothic un tempo e non posso che apprezzare
Wow Simona in versione gothic… ai tempi di Londra, immagino! *__*
Mi dispiace per Saint-Émilion, un’altra bella regione francese quella!
A me piace il castello double face e la casa travolta dall’acqua. Che te lo dico a fare Mont Saint Michel è e per adesso ahimè resta un sogno. Ma dico come si fa a sopportare un tizio che ti parla di calcio in scenari come questi???
Scherzi a parte…bentornata Orsa, ci sei mancata.
La casa nella Loira è una genialata pazzesca, se l’avessi vista senza sapere delle installazioni, avrei pensato veramente ad un disastro con vittime e corpi dispersi 😛
Non me lo dire… come abbia fatto a sgamarmi che fossi italiana proprio non lo so 😀 😀 😀
Grazie Benedetta, ben ritrovati tutti, mi siete mancati anche voi 🙂
Un itinerario incredibile; hai toccato alcune delle mete che sogno di visitare come Mont Sant-Michel. E proprio come hai fatto tu pernottarci almeno per una notte per apprezzarne appieno il fascino delle maree. Poi gli animali meccanici, li adoro. Percorrere un itinerario con i mezzi pubblici è un’esperienza che mi manca da molto tempo; devo ammettere che sei stata brava a pianificarlo e, soprattutto, a realizzarlo. PS gli autisti sceglili meglio la prox volta; che siano della Juve!
Ok, la prossima volta faccio i casting e scelgo solo bus con la livrea bianconera 😛
Ti ringrazio Fausto, sono stati giorni terribili per l’ansia di non potermi spostare da Nantes… con l’hotel prenotato a Mont Saint-Michel mi sarebbe dispiaciuto tantissimo non poter raggiungere l’isola! Spero che tu li veda presto quei posti, immagino Luna correre su e giù per la baia immensa di MSM!
Caspiterina, 72 ore da pazzi!! Proprio come piace alla nostra combriccola! 🙂
Dopotutto, lo avevi specificato nell’incipit, che si sarebbe trattato di un itinerario pazzo e dissennato…
Ricordo bene il tuo racconto dettagliato su Mont Saint Michel, e la foto con cui ce lo presenti in questo articolo è da brivido, complimenti!
L’intero itinerario mi ispira, vorrei dirti che proverò a percorrerlo magari con qualche giorno in più a disposizione…ma so già che i giorni a disposizione alla fin fine saranno più o meno quelli, e allora magari ricalchero’ le tue tracce in 72 ore!
Mi ispirano un sacco i tre bonus track che hai trovato lungo la strada verso Saint Nazaire…
Brava, Orsa, bellissimo viaggetto!
Grazie Elena! Quindi tu e la tua combriccola siete del club delle le ali ai piedi? Grandi!
Si può fare si può fare! E calcola che ho anche mangiato nei ristoranti, dunque parliamo di pausa pranzo, non pranzo al volo tipo street food e cose del genere 😉
Quello lungo la Loira è un percorso da fare in bici, quindi magari non in inverno. C’erano anche altre installazioni che non ho visto ma in bici le tocchi tutte. MSM no, quella in estate la escluderei… ma neanche regalata (o forse si?) 😛
Grazie ancora! 🙂
L’Orsa è tornata e lo ha fatto col botto!
Complimenti, davvero, perché essendo stata da quelle parti mi rendo conto quanto sia difficile organizzare tutto con i mezzi di trasporto pubblici. Secondo me è ancora più difficile di quanto potrebbe esserlo qui, in provincia di Cuneo.
Rennes non l’ho vista, e mi dispiace perché non la immaginavo così bella. E non ho visto nemmeno la casa nella Loira, e soprattutto quella cappella un po’ inquietante che starebbe benissimo in un racconto del 31 ottobre. E poi vorrei tornare a MSM, dove vorrei fare come voi e dormire sull’isola: da quando ne hai scritto è diventato un chiodo fisso!
Ma una cosa non l’ho capita: si può fare la pipì nei vasi dei fiori???
Grazie di cuore Silvia!
Mammamia, hai visto che inquietante la cappella con quell’atmosfera? Pensa che erano le 8:30 del mattino e sembrava tarda serata, per avere un po’ di luce a gennaio bisogna aspettare le 9:00… e più a Nord a MSM fa giorno ancora più tardi! O_O Ma noi siamo quelli del #teaminverno 😉
Esatto la pipì nel vaso, poi passa l’operatore e raccoglie il terreno fertilizzato “nature” 😛 Mi hanno detto che ci sono anche a Parigi!
Da quando ho scritto questo articolo mi è montata una voglia terribile di tornare in Francia e cambiare nuovamente i voli previsti per ottobre: quasi quasi invece che andare all’isola di Wight mi faccio paracadutare qualche km prima in Normandia… sui luoghi dello sbarco *__*
Mi hai fatto sognareeeeee…e bentornata, mia cara webamica! ❤️
Sto cercando proprio in questo periodo una meta per un ipotetico viaggio a gennaio 2021 (minuscolo esserino con la coroncina permettendo) e Bretagna e Normandia sono uno dei miei sogni: sembrano fattibili in inverno, ma non so se è questa l’atmosfera che cerco per questa destinazione. Me la immagino in un grigio autunno, ma non nel freddo più totale.
Ma, intanto, grazie come sempre per i tuoi racconti
Ben ritrovata a te Rosaria! Come state? ❤️
L’autunno non mi sembra una cattiva idea per visitare Bretagna e Normandia, anzi! 😉 Il piccolo re è ora che se ne vada in esilio, con tutta la sua coroncina… 😛
A presto e Grazie! :**
Un itinerario da sogno! Pensavo di essere abituata ai ritmi serrati e alle missioni impossibili, ma qui mi hai decisamente battuta Mont Saint Michel è anche un mio sogno Per ora mi devo accontentare di sognare attraverso le tue foto e il tuo racconto!
La corsa in viaggio è un mio grande cavallo di battaglia ma a MSM mi sono voluta fermare per almeno 24h, fa niente aver tolto spazio ad altro 😀 Ti auguro di vedere presto questa parte di Francia ma ti anticipo che ti resterà dentro una grande nostalgia del vento della Normandia! 😉
Buona domenica Serena e grazie di cuore! 🙂
Sono stata in questa zona qualche anno fa, ma abbiamo visitato delle cose diverse da quelle che tu hai descritto nell’articolo. Devo dire che mi hai fatto venire la voglia di tornarci perchè è una destinazione molto bella e ci sono ancora tante cose che vorrei vedere!
Buongiorno cara Teresa! Quella parte della Francia ha dei paesaggi meravigliosi e poi si mangia anche bene. Avrei voluto vedere anch’io tante altre cose… maledetto il poco tempo a disposizione! 😛
“Una sola vita non basta” diceva il sergente Lo Russo nel film Mediterraneo 😉
Grazie per aver letto!
Hai fatto quasi il mio stesso giro! Hai letto il mio diario di viaggio sulla Francia del nord? 😉
Io poi sono di parte ma non svelo il perché, l’ho scritto nei vari articolo dedicati hahahhahha (son cattivella).
hahhahaha ma io credo di averlo capito il perché… buongustaia! 😉
No, non l’ho letto il tuo diario, forse ancora non ci conoscevamo quando l’hai pubblicato. Appena posso scappo a leggerti, sono curiosa! 🙂
Grazie Lilly, buon fine settimana!
Wow! Sei riuscita a fare un itinerario pazzesco contando il poco tempo a disposizione. Credevo di esagerare nel preparare i miei programmi di viaggio ma vedo che sono in buona compagnia!
Ciao Nadia, benvenuta e piacere di conoscerti!
Vero, sono una macchina da guerra: un tempo ci avrei infilato anche visite museali… ma sto invecchiando 😛
Siamo in tanti a viaggiare in modalità “come se fosse l’ultimo giorno su questa terra” e a parte trovarlo divertente, per me è una vera e propria sfida!
Felice di essere anche in tua compagnia, ti ringrazio per la lettura! 🙂