Dopo la portaerei Cavour e la goletta Palinuro, la Marina Militare Italiana regala ai salernitani un meraviglioso tris con la nave Anteo, la nave utilizzata per operazioni speciali di recupero e salvataggio.
A questo punto mi permetto di fare un appello: con l’incrociatore portaerei “Peppe” Garibaldi sarebbe un poker perfetto! Chi mi conosce sa di questo mio aspetto military addicted: durante il mio recente viaggio a Malta, nonostante avessi l’aereo di ritorno a poche ore, ci è voluto il cacciacopertoni dei Tir per staccarmi dai cimeli di guerra del National War Museum. Così, quando ho saputo che questa speciale nave della Marina era ormeggiata a Salerno, mi sono letteralmente fiondata al porto.
La nuovissima stazione marittima firmata dall’archistar Zaha Hadid (purtroppo scomparsa recentemente) ed il profilo roccioso della Costiera Amalfitana non fanno altro che accrescere il fascino sfoggiato da questo prodigio galleggiante. Eccola ormeggiata in attesa dei visitatori, per una live experience on board.
Avete presente quando i bimbi si trovano dinanzi al pacco regalo la mattina di Natale? Con la stessa reverenza e la stessa emozione ho attraversato la passerella che conduce a bordo. In cima ci attendono alcuni sottufficiali pronti a farci da guida e mostrarci tutta la strumentazione in dotazione.
Non vedo l’ora di gironzolare fra paratie e boccaporti con la verve di Alice nel paese delle meraviglie quando alle mie spalle compaiono dal nulla un ragazzino grassoccio accompagnato dal padre regredito a bimbominkia, e un gruppetto di adulti il cui il “leader” si lamentava con la moglie per aver avuto la brillante idea di portarsi dietro la suocera claudicante.
Vi lascio solo immaginare il turbinio di domande idiote che sono stati capaci di formulare, ma il momento Piero Angela più elevato è stato quando, durante la visita nella plancia di comando, uno di loro (e non era il bambino) ha addirittura osato chiedere: “Ma come fa una nave a stare a galla?”, costringendo il pazientissimo sottufficiale a scomodare il principio di Archimede.
Peccato che quel giorno fossi in uno stato di grazia tale da non riuscire a lanciare i fulmini dagli occhi.
Tuttavia quando abbiamo attraversato il lato babordo, scendendo per queste scalette ammazza caviglia, la tentazione di spingere il bimbominkia senior per gettarlo a mare è stata grandissima!
Ma torniamo all’inizio della visita. Come due lacchè che accolgono gli ospiti ad un Gran Gala, in cima alla passerella troviamo due imponenti A.D.S. (Atmospheric Diving Suit). Gli operatori subacquei indossano questi speciali scafandri rigidi dotati di cavo ombelicale per l’immersione a pressione atmosferica. Si tratta di una speciale muta hi-tech capace di far scendere un uomo fino a 300 metri pompandogli ossigeno direttamente dalla nave. In caso di guasti o avarie, sono provvisti di bombole d’emergenza in grado di assicurare la sopravvivenza per ulteriori 36 ore.
Le braccia di questi mecha (gli otaku all’ascolto mi hanno capita) sono dotate di pinze e attrezzi che consentono agli operatori di muoversi e di eseguire lavori subacquei di grande precisione, sempre in ambito di salvataggi, recuperi o esplorazione di relitti. Ma credo che sarebbero a loro agio anche a definire perfettamente delle sopracciglia.
Successivamente, attraverso una serie di scale con la pedata modellata sul 34 e mezzo di Cenerentola, raggiungiamo a diversi metri più in alto, la plancia di comando della nave Anteo.
Sì è vero: vecchiotta è vecchiotta, ma volete mettere che fascino la leva di comando avanti adagio o avanti tutta?
Mi perdo letteralmente fra le carte nautiche, le leve di comando, bottoncini colorati che urlano “premimi”, giroscopi e strani avvisi come questo (?).
Questa invece è la visuale della prua dalla plancia di comando: non voglio pensare cosa combinerebbe una donna al volante in fase di parcheggio.
Una volta esaurite le domande idiote e i discorsi accademici di padre in figlio tipo: “Hai visto – a papà – da grande devi entrare in Marina”, riscendiamo sul lato babordo della nave, dove ci viene mostrata un’altra dotazione speciale: la campana Tipo Mc Cann. Si tratta di un dispositivo molto sofisticato che, “appontandosi” al portellone di emergenza di un sottomarino sinistrato, (perché parlo come un assicuratore?) può portarne in salvo l’equipaggio, sei per volta.
Difatti uno dei compiti istituzionali dei Palombari della Marina è proprio il salvataggio e l’evacuazione degli equipaggi rinchiusi nei sommergibili che non sono più in grado di riemergere in superficie. Anche la campana è dotata di cavo ombelicale che trasmette aria, alimentazione elettrica nonché le comunicazioni direttamente dalla nave Anteo.
Dalla sezione di coperta ci addentriamo nel ventre della nave Anteo scendendo attraverso dei boccaporti a misura di Tyrion Lannister.
Ci troviamo nell’ambiente che ospita la camera iperbarica. Sì perché questo gioiello della Marina è dotato di camera di decompressione per soccorrere eventuali equipaggi embolizzati.
Immediatamente accanto, un pannello con una serie di strumentazioni garantisce il controllo e la sopravvivenza dei sub o dei palombari embolizzati, costretti a stare chiusi in questa suite a volte anche per più giorni per ripristinare i corretti livelli di azoto nel sangue.
Quanti bottoncini, leve e controller! Spero per i poveri palombari che il sottufficiale addetto al controllo della camera iperbarica non si chiami Homer…
E a proposito dei Simpson, nello stesso ambiente ci viene mostrato un piccolo veicolo filoguidato color giallo – Springfield usato per investigazioni e riprese foto video dei fondali.
Più in là mute tattiche, pesantissimi scafandri del secolo scorso (da far rabbrividire Jack Cousteau) utilizzati, a detta della nostra guida, per forgiare e torchiare le nuove reclute!
Questo zerbino sarà il must have di casa mia!
Risaliamo in superficie per spostarci sul lato poppa della nave Anteo, dove ci vengono mostrate le immense boe del sistema di ancoraggio e la piattaforma di atterraggio dell’elicottero. Oltre alle missioni di salvataggio, la nave Anteo è equipaggiata per svolgere operazioni antincendio grazie a 4 cannoni della portata di ben 64 tonnellate.
Invece il precisissimo sistema di ancoraggio serve per la localizzazione di scafi ed oggetti immersi in profondità. La nave infatti è in grado di posizionarsi in una perfetta verticale perpendicolare al luogo in cui è chiamata ad operare: ben 4 ancore a rombo, collegate a possenti cavi di acciaio, assicurano un ormeggio ed una stabilità davvero uniche.
Da qui scendiamo per l’ennesimo boccaporto a vedere il gioiellino della nave Anteo: un sommergibile tascabile SRV 300 (Submarine Rescue Vehicle) che permette agli operatori subacquei di spingersi in missione di salvataggio fino a 300 metri di profondità.
Questo mini sommergibile di nuovissima generazione permette di portare in salvo fino a 12 persone, oltre ad ospitare un equipaggio di un pilota e un copilota.
Dai palombari ai sottufficiali, fino ai tecnici specializzati: tutto il personale di bordo, prima di imbarcarsi su questa nave unica al mondo, deve necessariamente affrontare e superare una durissima formazione conseguendo speciali brevetti con ore ed ore di pratica, corsi ed esercitazioni in mare aperto.
Un lavoro non facile quello del marinaio imbarcato sulla nave Anteo fatto di dedizione e tanta passione per il mare.
Purtroppo la visita sulla nave termina qui… avrei tanto voluto vedere gli alloggi, le aree comuni, la mensa, avrei voluto che la Anteo ripartisse con me a bordo in quell’istante, ma purtroppo facevo parte del pacchetto bimbominkia, suocera claudicante&Co.
Per concludere qualche curiosità e info tecnica su questo orgoglio della Marina Militare Italiana:
- Anteo nella mitologia classica era un gigante figlio di Poseidone e di Gea, dunque simboleggia l’unione della forza del Mare e della Terra.
- La nave è lunga 98.4 metri, larga 15.8 e pesa ben 3.800 tonnellate spinte ad una velocità massima di 20 nodi grazie alla propulsione di due gruppi diesel GMT A 230.12, due motori elettrici da 4.400 kW di potenza.
- A bordo sono presenti due mitragliatrici Browning 12,7 ed il suo equipaggio conta 141 persone + un’Orsa clandestina!
Grazie infinite alla community di Travel Blogger che ha votato questo post su Travel365, facendolo arrivare fra i primi 5 più apprezzati di agosto!
Mamma mia quante cose ho imparato! Un post in pieno stile Orsa ricchissimo di informazioni che non avrei mai cercato! Bel lavoro! Devo però ammettere che il lavoro del palombaro mi trasmette una certa ansia, sott’acqua a quei livelli di pressione…se ci penso ho i brividi! Grande grandissimo rispetto a chi sceglie questa vita!
PS: troppo forte la foto in cui hai oscurato i volti degli addetti ai lavori!
Ciao Valentina mi unisco al tuo grandissimo rispetto per questa vita fatta di tanta dedizione, sacrifici e duro lavoro!
Hahahah nooo quei due erano proprio i tizi del mio gruppo visita! 😀 😀
Grazie e a presto! 😉
Ahahahah oddio dal cellulare sembravano due addetti ai lavori in effetti dallo schermo grande del pc si vede che non sono molto atletici sopattutto quello in maglietta bianca! Uno di quei due è per caso costui che ha chiesto come fanno le navi a galleggiare?!?!
Ebbene si! E’ LUI 😀
Ciao! 😉
Mi hai fatto fare un viaggio nuovo, unico e desueto per me che di Marina e navi come l’Anteo non so nulla. Ed è stato interessantissimo! Non ho ben capito il significato di quel cartello “Agguanta!” mentre trovo semplicemente favolosi gli scafandri, sia quelli d’epoca che quelli nuovi e hi-tech. Avrei voluto vederti mentre chiedevano come fa una nave a galleggiare… Ciao Dani e grazie!
Alessia grazie a te per le tue parole!
Hai visto te che domande idiote? Ed io che mi sono fatta il problema di chiedere proprio il significato di “AgguantaAgguantaAgguanta”!!
Facciamo così, lo chiediamo insieme quì a qualche marinaio di passaggio che dovesse leggere questo post! 😀 😀
Ciao! 🙂
Niente, pare che di là delle Alpi il Wi-Fi e il 4G non siano ancora arrivati quindi posso solo immaginarle le tue foto da national geographic (con internet che non funziona capisco cosa voglia dire passare del tempo Oltre la Barriera…)
Ma com’è che non hai intrapreso la carriera militare? Mi sembra proprio che sia your cup of tea, come direbbero gli inglesi
Torchiare le nuove reclute? Oddio cosa gli fanno a questi poveretti?
Al di là delle Alpi? Silvia ma ho perso qualche puntata, dove sei?!
Ehhh…non l’ho intrapresa sempre per quel maledetto centimetro in meno! 😀 😀
Hahaah li torchiano perchè quegli scafandri sono pesantissimi, stretti e scomodi…poveri!!
PS: e lascia stare Jon Snow! 😛
Sono al mare in Francia per un paio di giorni…
Ah mannaggia a loro, per un centimetro! Ma è ancora così adesso? Io conosco un tizio che è nell’esercito ed è più basso di me!
Sai che a Londra ho trovato la maglietta di Jon Snow con scritto “The North Remembers”?
La persona che conosci deve essere finita per sbaglio nel bucato a 90 gradi…DOPO il concorso
Fighissima la maglietta!
Fatti un bagno anche per me Silvia! 😉
Ma sai che ti ci vedo proprio in giro per questa nave? E a mettere tutti in riga, poi! 😛
Interessantissimo, un’esperienza davvero particolare…ma se ci penso bene, non so se mi affascinerebbe fino in fondo…bah! Devo aprirmi un po’… 😉
Hahahah credo che per quanto io sia
scassacazzimi avrebbero buttata a mare dopo due secondi! 😀 😀 😀A presto!
Brava! Forte questo tuo lato military addicted 😀 Se verrai a La Spezia, potrai (forse) visitare Nave Carabiniere. Conosco qualcuno che ci lavora 😉
Magaaari *_* sarebbe fantastico! Avevo letto da qualche parte che la stavano demolendo!
Grazie per essere passata Roby!
Ciao Orsa! In una vita alternativa in cui la mia statura non fosse stata solo di 1,52m, mio padre sognava che dessi soddisfazione al suo militarismo e andassi in Marina. Quando sente la parola Incursori, gli occhi gli si illuminano e mi racconta sempre di quanto sono fighi e tosti. Perciò penso che apprezzerebbe molto una visita del genere.
Io purtroppo non sono mai salita su una nave militare, ma sarebbe un’esperienza da fare. Con te a fare da cicerone poi non avrei problemi.
Posso avere un mini yellow submarine da mettere in camera per le immersioni nel lavandino? <3
Buona serata! 😀
Chiara ma allora siamo colleghe centimetro-mancato/aspiranti Lady Oscar!
Mi sa che c’è qualcosa che non hai letto! 😉
Mi farebbe piacere se tuo padre leggesse il post sulla Anteo 😉
Certo che puoi avere il sottomarino giallo 😉 te lo passo dopo che ho finito di giocarci io! 😛
Lo avevo perso questo articolo! Cavolo, quel cm maledetto 🙁 ho sentito che stavano un po’ rimettendo in discussione la questione dei limiti di altezza, ma non so se è operativa la cosa. Un peccato però.
Appena torno a casa segnalerò al papy il tuo articolo. Lui avrebbe voluto mettere la firma dopo il militare e continuare nei paracadutisti, ma c’è stato un piccolo incidente di percorso = il mio concepimento e nascita, perciò ha optato per una vita meno avventurosa. Però è molto molto nostalgico!
Mhhh anche se fosse sono fuori età massima ormai. Come dici tu in un’altra vita, magari.
Sono sicura che tuo padre sarebbe stato uno di quei soldati che indossano la divisa con tanto ardore e, sono altrettanto sicura, che lui non
ti consideri affatto un “incidente di percorso” Chiara!
:**
Devo dire che mi ha ricordato il Titanic in più di una foto e di una descrizione.
Immagino il tuo entusiasmo nel visitarla, sarei stata entusiasta anche io nonostante non sono una appassionata sfrenata come te.
Però come ti avevo detto nel post introduttivo queste cose mi piacciono molto, musei di guerra, navi, riproduzioni e non… Mi piace toccare con mano il coraggio degli uomini che ci hanno preceduto, il loro lavoro e quel che hanno costruito.
Apprezzo tantissimo questo tipo di articolo!!!<3
Grazie Lucrezia! :*
E’ proprio vero quello che dici: è come toccare con mano il coraggio ed il sacrificio che hanno fatto gli uomini del passato come quelli del presente!
Tanto rispetto!
Spero di scriverne molti altri di post così 😀
Ciao e grazie ancora!
Non sono mai salita a bordo di una nave militare! Che spettacolo *__* hai capito l’Orsa marinaia! Pure tu vuoi entrare in Marina da grande, a papà?
Nuoooo io voglio fare “laballerina” hahahhah 😀 😀 😀
Comunque uno spettacolo veramente! Ciao Anna!
Anche tu military addicted??!! Anche io!! Nei miei viaggi non perdo mai la visita nei Musei Militari, sulle Navi, e ultimamente anche in un sottomarino! 🙂
Però devo ammettere che molte cose non le sapevo. Hai fatto una descrizione veramente dettagliata e utile!! Grazie! 🙂
Ciao Stefania benvenuta!
Ho sbirciato casa tua e mi fa piacere constatare che abbiamo parecchie cose in comune a parte il lato military! 😉
Wow il sottomarinooo! *_* Dove l’hai visto? Io visitai il Nazario Sauro ormeggiato a Genova presso il Galata Museo del Mare ma il giro è durato praticamente 20 minuti scarsi 🙁 Se hai scritto qualcosa linkami il post!
Grazie per le tue parole, se ti fa piacere torna a trovarmi!
Il sottomarino l’ho visitato al Maritiman di Göteborg, ma, per ora niente articolo per lui. Appena ne scriverò ti avviserò! intanto continuo a seguire i tuoi viaggi!
Sono andata a googlare che meraviglia! *_*
Sarei capace di andare in Svezia solo per vedere questo che, per me, sarebbe un parco divertimenti alla stregua di Disneyland! 😛
Assolutamente, fammelo sapere e taggami su twitter quando pubblichi il post! 😉
A presto!
Dì la verità, tu eri la guida che spiegava le info al pacchetto bimbo…! Come fai a ricordare tutto! Io nemmeno avrei capito alla seconda spiegazione! Oh, bella la muta, pare appartenuta ad un’astronauta. Scus, ma poi… come fa la nave a galleggiare? Ahah! Tutti tu li vai a trovare! Un po’ come quando io becco sempre la cassa più lenta al supermercato!
Ciao Daniè!
Ricordo tutto grazie alla (vera 😉 )guida che ci ha spiegato tutto con passione e professionalità!
Non è che li trovi tutti io…è che ormai vivono tra noi! Siamo circondati hahahah! 😀
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