Agnese del Blog I’ll Be Right Back ha ideato questo Tag, e ci invita a raccontare dei 5 (o anche più) luoghi del cuore dove abbiamo lasciato un pezzetto di noi stessi.
Luoghi del cuore che possono essere:
“una città, una via, un angolino, un ristorante o un intero Paese”.
Aderisco molto volentieri condividendo i miei luoghi del cuore, alcuni dei quali un po’ bislacchi ed altri, invece, legati a tempi ormai andati.
Non so se anche per voi sia la stessa cosa ma per me è naturale pensare ai luoghi in cui abbia lasciato un pezzetto di me, andando inesorabilmente indietro nel tempo.
Sono davvero pochi i luoghi che abbia visitato di recente o comunque in età adulta che mi abbiano davvero toccato/lasciato un’impronta tale da volerci lasciare un pezzo di me, eccezion fatta per il Trentino.
Non ho mai fatto mistero di amare il Trentino con tutto il cuore: porto questa regione negli occhi per i suoi paesaggi invernali e, ancor di più, per quelli estivi.
Mi perdonerete dunque se due dei cinque luoghi dove abbia lasciato un pezzetto del mio cuore, siano nel bellissimo Sud Tirol?
Eccovi i miei #ABitOfMeIsThere sistemati in ordine cronologico.
I luoghi del cuore: la panchina sul lago di Braies
Lo so che la state odiando questa panchina di legno… e che sperate che prima o poi prenda fuoco perché la ficco dappertutto! 😛 Se io fossi un clochard quella sarebbe casa mia!
Ho desiderato tantissimo vedere il Lago di Braies fin dalla prima volta che l’ho visto in una fiction. L’attesa del viaggio, i cambi (cinque) e le ore (undici!) di treno per arrivarci sono state ripagate dai colori più belli che la natura ci abbia regalato.
Quella era una giornata uggiosa di inizio settembre e l’acqua calmissima del lago aveva i colori del Vetrill! Immaginate cosa possa essere con il sole che splende!
I luoghi da fiaba esistono e uno di questi è il Lago di Braies.
Altra panchina, sempre Trentina!
Siamo a Bolzano sotto l’albero del Duomo di Piazza Whalter.
Questa panchina, che abbraccia letteralmente il tronco di quell’albero, è la responsabile diretta del nostro ritorno in Trentino.
Quando ci siamo fermati la prima volta, è stato in occasione dell’attesa dell’ennesimo cambio treno.
Con due ore di attesa per la coincidenza abbiamo deciso di uscire dalla stazione per dare una sbirciatina alla città di Bolzano.
Da questa panchina abbiamo mangiato il nostro panino ammirando quel salotto bellissimo che è la Signora Piazza Walther, sognando l’atmosfera dei mercatini di Natale.
Quando poi siamo ritornati a dicembre ci siamo riseduti su quella panchina, stavolta però con un’atmosfera magica: luci, musichette natalizie e odore di vin bruleè!
L’Autogrill a ponte di Dorno
Non appartengo alla generazione del viaggio in aereo: all’epoca non c’erano le compagnie low cost e i viaggi si facevano in treno oppure in auto attraversando l’Italia intera in autostrada. La nostra cenoventisetteblu ha percorso chilometri e chilometri da Nord a Sud permettendoci di conoscere a memoria tutte le stazioni di servizio.
Negli anni ’80 le stazioni di servizio erano brandizzate con marchi tipo Motta, Alemagna e Autogrill. Non vi nascondo che mentre scrivo ho gli occhi lucidi.
Entrare in un Autogill per me a quei tempi voleva dire respirare l’aria del viaggiatore. Incrociare altra gente in viaggio, famiglie, uomini d’affari con le ventiquattrore (oggi usano l’Eastpak), coppie in viaggio di nozze, gente che emigrava ecc. Adoravo gli Autogrill perché quell’atmosfera mi faceva sentire parte del mondo in viaggio. Un po’ come quell’euforia da viaggio che aleggia oggi negli aeroporti.
Il mio Autogrill preferito, quello dove ho lasciato un pezzo del mio cuore era (oppure è, non so se ancora esista oggi) quello a ponte di Dorno che sovrasta l’autostrada A7 MilanoSerravalle. Quell’autogrill per me era magico, non riesco a dirvi il perché, o meglio, non riesco a dirvelo a parole: so solo che mi ha lasciato un’immensa nostalgia.
Macolin, Svizzera
Siamo nel Canton Berna, nel circondario di Biel-Bienne. Una bellissima zona montuosa e tranquilla dove sorgeva e sorge tutt’ora un importante complesso sportivo di rilievo internazionale.
In quella stagione la Juventus di Trapattoni scelse come ritiro la superficie erbosa dei bei prati svizzeri. E c’è stato un periodo in cui andavamo con la mia famiglia a sederci su quella profumatissima erba, per vedere le performance del “codino” di Roberto Baggio!
Roberto CHI?! Perdonatemi è che ho un’etàNTA! E comunque no, non che fossimo tifosi della “Signora”, semplicemente era una felice coincidenza.
Sull’alta quota di quei prati c’erano stabilimenti sportivi, scuole, ristoranti e strutture ricettive. Tuttavia non era un posto frequentatissimo e noi ci andavamo proprio per via della tranquillità.
E’ li che ho imparato ad apprezzare le insalatone condite con le salsine svizzere!
Ancora ne ricordo il sapore deciso, sotto un timido sole elvetico.
Hey un momento! Cacchio lo ricollego solo ora: alpeggio+prati svizzeri+insalataa… (!!)
Ho rischiato di trasformarmi letteralmente in una vacca svizzera! 😀
Spazziamo via questi momenti amarcord e passiamo al quinto posticino.
I posti del cuore: la Città della Domenica, Perugia
L’Umbria, la mia bellissima Umbria. Ci sono nata e ci ho vissuto per diversi anni della mia vita. Come facevo a non averci lasciato una parte di me dunque? A parte la stessa Perugia, e tutti i fantastici borghi di stampo medioevale, ho lasciato un pezzetto di me in questo parco che è stato addirittura il primo parco d’Italia.
Ettari ed ettari di boschi in cui vivono liberi centinaia di animali ed in cui è possibile divertirsi con attrazioni e ricostruzioni di villaggi da fiaba, laghi, percorsi da attraversare in treno, rettilari, spettacoli dal vivo nel fortino del vecchio west, oppure ancora è possibile entrare in un missile!
E poi loro… le mie attrazioni preferite: il villaggio africano e il cavallo di Troia. Quante volte ci ho giocato a fare… indovinate un po’ chi era sempre l’Ulisse della situazione?
Già vederne l’imponente ingresso mi metteva i brividi di gioia!
Si, decisamente La Città della Domenica è il posto in cui ho lasciato più pezzi di me!
E voi? Raccontateci i vostri 5 (o più, se avete un coltello più affilato) #ABitOfMeIsThere!
Mi sono emozionata. Mi sa che apparteniamo alla stessa generazione perché anche la mia non prevedeva voli, ma spostamenti in macchina…;) Ne ho letti parecchi di post legati al bel tag di Agnese (io stessa ho partecipato), ma questo è proprio bello bello…
Un bacio Dani, buon weekend
Grazie per le tue parole Alessia, ora ad essere emozionata sono io…
Si, siamo quasi coetanee (anche con Silvia): ho visto il tuo profilo ed ho “appena” due anni più di te 😉
Non sapevo che avevano aderito già in tanti al tag, allora io sono la “tardona” della situazione!?
Ancora grazie!
Buon fine settimana anche a te 😀
PS: domattina verrò a fare colazione sul tuo blog per leggere il tuo #ABitOfMeIsThere!
Non ti preoccupare, non lascerò briciole XD
Uuuh che bello! I blogger che seguo sono quasi tutti giovanissimi e io ogni volta mi sento una specie di ripetente… Non sono più sola! 🙂 Mi piace molto anche la tua foto da bambina…Mi ero dimenticata di scriverlo nel primo commento…Di nuovo complimenti!
Grazie…come si fa la faccina che arrossisce dalla tastiera del pc?!
Come si dice qui dalle mie parti mi sa che io, te e Alessia siamo tre “ciamporgne”: Roberto Baggio era famoso quando eravamo ragazzine, e l’autogrill a ponte aveva lo stesso fascino di una nave pirata!
Ma che carina l’orsacchiotta bambina
Ripeto le parole di Alessia: complimenti per il bellissimo post che fa sorridere ed emozionare.
Ciamporgne inizialmente mi ha rimandato ad un’immagine di noi tre tipo vecchie megere intente a mescolare qualcosa di imprecisato in un calderone bollente.
Poi, incuriosita dal termine, l’ho googlato…e il rimando è stato anche peggiore!
“Ciampòrgna” in piemontese sta per: donna brutta, sfatta, di mezza età assimilabile ad una casalinga sciatta.
!!!!
Silvia, una mancanza che non ti perdonerò mmmai.
Una mancanza nel non definirmi in modo corretto e completo:
Ciamporgna/Travelblogger! 😉
😀 😀 😀 😀
Un grosso abbraccio, grazie anche per le tue parole!
Ciamporgna non mi ci aveva mai chiamato nessuno…:D Immagino sia il corrispettivo di “vecchia ciabatta”… Rende bene l’idea…;)
Mhhh sento odore di club.
Al momento siamo tre: perfetto!
Possiamo cominciare a nominare il consiglio di amministrazione!
😀
Piccola tu!
Scatto di 35 anni fa:
ERO piccola! 😉
Ciao Tiziana buona domenica! 😀
Ma sei tu da piccolina? mio dio che amore!!!
devo dire che hai citato dei luoghi veramente sorprendenti! inusuali ed interessanti… come qualsiasi cosa tu scriva d’altronde!
Bellissimo il Trentino,spero di riuscire a vederlo presto anche io! Adoro i suoi colori e l’atmosfera in qualsiasi stagione! <3
Grazie a tutti ragazzi, siete sempre pieni di bei complimenti e parole che invogliano ad andare avanti.
Ne farò tesoro, soprattutto nei “Momenti-No”!
Grazie e buona domenica!
Ho letto l’articolo e mi ero emozionata, avevo già pronte delle belle parole e tutto…poi ho letto i commenti precedenti e mi sono sbellicata dalle risate! Ahaha la parole ciamporgna non l’avevo mai sentita, bellissima!! Non siete per niente vecchie, è solo che “avete più esperienza” 😀 E poi comunque al blog tour di due settimane fa ho conosciuto parecchia gente della “vostra generazione” (come se io avessi 20 anni poi!!!!), quindi non siete sole!
A parte gli scherzi, come mi è piaciuto questo articolo! Hai scelto davvero luoghi inusuali e carichi di emozioni e ricordi. Quando io ero piccola si viaggiava già in aereo, eppure quella sensazione di “sentirsi parte del gruppo dei viaggiatori” quando arrivi in Autogrill me la ricordo bene anche io! E il Trentino poi, vabbè…per quello siamo in assoluta sintonia 🙂
Grazie mille per aver partecipato cara!
Ciao Agnese grazie a te per aver creato questo Tag e per avermi permesso di aprire e condividere la “scatola dei ricordi”!
E non ridere troppo per “ciamporgna”…un giorno lo sarai anche te hihihih! 😀 😀
Ciao e grazie ancora!
Ahaha lo sarò a breve, ormai non manca molto
Grazie a te, a presto!
Ma se quella panchina sul lago di Braies la dividessimo in due? E’ una cartolina!
E sai una cosa? anche se non sono sugli ENTA faccio parte anche io dei famosi viaggi in macchina (mio padre ha paura dei viaggi in aereo) perciò ho nostalgia degli Autogrill come te. XD
Nò è mmia, l’ho vista prima io!
Tu ce l’hai già IlTuoPostoNelMondo hahahah! Scherzo c’è posto 😉
Pensa che erano le 9:00 del mattino e, su un’altra panchina più in la, un tizio aveva apparecchiato per la colazione!
Tovaglia a quadretti rossa, pane, burro e marmellata!
Ma l’Autogrill allora è caro a tutti!
Ciao e grazie per essere passata!
Bellissima la tua foto da bimba.. che tesoro! La città della domenica (non ci sono mai stata) ma prende un punto perché sembra un posto fantastico con tutte quelle attrazioni e quel cavallo gigante.. bellissima questa cosa che ci ha fatto rivivere ed entrare un po’ nella tua infanzia e nella tua storia personale… mi piace molto e mi emoziona! 🙂 bacione a presto Martina
Ciao Martina grazie di cuore per essere passata e per i tuoi complimenti!
E’ sempre bello ed emozionante aprire -e condividere- le scatole dei ricordi!
Mi piacerebbe leggere e curiosare anche nelle vostre di memorie 😉
Un bacione anche a te!
Questo é uno dei tag post più emozionanti… sarà che pur essendo qualche anno più piccola di te abbiamo in comune tante cose, dalla passione per Roberto Baggio (ti dico solo che avevo il poster in camera trovato su Cioè credo…o me lo aveva regalato il benzinaio? ), per non parlare dell’ euforia da autogrill, da piccola per andare nelle Marche ci fermavamo sempre in un bar sulla Salaria, ci sono ripassata un paio di anni fa e momenti piangevo addentando una normalissima pizzetta riscaldata sulla piastra, per non parlare della Città della Domenica. ..che prima mi sembra si chiamasse la città dei ragazzi… ricordo (correggimi se sbaglio) che ad un certo punto c’era un ponte di corda…io li sopra ho pianto dalla paura! Donna coraggio fin da piccola! Ahahahhhh! Che ricordi! Capisci che stai crescendo quando ripensando a tutto questo l’ unico commento che ti viene in mente é “Ma che ne sanno i ragazzini di oggi! !!”
Caspita, mi sto rendendo conto dai vostri commenti che non ero la sola a subire il fascino dell’autogrill!
Certo che lo ricordo il ponte di corda!! E anche gli scivoloni li ricordo benissimo 😀
Quanto hai ragione nella tua riflessione finale…
Grazie per essere passata Valentina, mi ha fatto davvero piacere 😉