E pensare che per un antico romano raggiungere la Romania significava restare in provincia…
Chiudo la serie di post dedicati all’affascinante terra rumena, con un articolo contenente alcune informazioni utili per organizzare un viaggio di pochi giorni in quella che un tempo era la Dacia, provincia del glorioso Impero Romano.
Roma – nia
Bucarest dall’aeroporto al centro: come muoversi con i mezzi pubblici
La rete dei trasporti pubblici urbani è molto capillare, ogni zona di Bucarest è servita con autobus, tram e metropolitana. Dall’aeroporto internazionale Henri Coanda, distante 17 chilometri, è possibile arrivare in centro con il treno, l’autobus e, ovviamente, il taxi.
Considerata una percorrenza di soli 30 minuti, il treno è decisamente più comodo se alloggiate nella zona della Gare du Nord.
Io dovendo raggiungere la Old Town, ho preferito l’autobus, pagando soli 3 LEI cioè 0,60 centesimi di Euro per una durata di percorrenza di circa un’ora, ma questo nell’ora di punta più estrema.
Lungo il tragitto su strada è possibile ammirare l’Arco di Trionfo, gloriosi monumenti e alcune tra le piazze più belle e significative della capitale.
Bucarest e la sicurezza
Il 31 marzo 2024 la Romania è entrata a far parte dell’area Schengen, dunque i controlli dei passaporti sia alla partenza sia all’arrivo in aeroporto non avranno più luogo a procedere. Io sono stata tra gli ultimi passeggeri (che culo) a subire l’estenuante fila, cosa non simpatica quando si atterra dopo la mezzanotte.
Sicurezza: lo devo dire, Bucarest è piena di mendicanti e senzatetto che stazionano nei parchi, nelle piazze e davanti alle numerose attività commerciali di Piața Unirii, tuttavia sono tranquilli e innocui.
Il quartiere Lipscani (Old Town) purtroppo ha un aspetto molto trasandato: non è sporco, ma è pieno di cantieri abbandonati e palazzi storici fatiscenti poco illuminati, purtroppo ancora strascichi dei disastri del regime. Ma questo non toglie il fascino ottocentesco delle architetture di questa piccola Parigi dell’Est.
Durante i mesi estivi il centro storico è affollatissimo, ma nei mesi di scarsa affluenza turistica, io consiglio di non rientrare tardi in hotel.
Una cosa però l’ho trovata molesta proprio assai: i locali sono provvisti di agguerritissimi buttadentro che tentano di convincerti a entrare con molta insistenza. Nulla possono occhiatacce o espressioni a mo’ di Cerbero con tanto di ringhio. Questo vale sia per i ristoranti sia per i locali a luci rosse dove avvenenti donnine si esibiscono in spettacoli hot (per la gioia dei maschi in ascolto).
Come pagare in Romania: la moneta rumena, il LEU
Banca della Transilvania, una banca che non succhia il sangue
Nonostante la Romania faccia parte dell’UE, al suo interno circola ancora la moneta locale LEU (identificato con la sigla RON sia nel codice valuta sia nella sua abbreviazione).
Il tasso di cambio è decisamente vantaggioso per noi che usiamo l’Euro, tuttavia in posti molto turistici il vantaggio viene azzerato dai prezzi abbastanza elevati. Nel momento in cui scrivo 1 LEU equivale a circa 0,20 centesimi di Euro.
Quindi 1 Euro vale 4,98 LEU.
Considerando la permanenza di un solo fine settimana a Bucarest, io consiglio di non prelevare la moneta locale per non subire un salasso con le commissioni, piuttosto pagate direttamente con le carte o anche con l’ormai universale Google Pay.
Molti ristoranti del centro storico si sono consorziati stabilendo una convenzione con un’app che consente di prenotare un tavolo, ordinare, pagare e lasciare un feedback direttamente dallo smartphone.
Le carte vengono accettate anche nei piccoli negozi di souvenir della Transilvania.
Cibo rumeno: cosa e dove mangiare a Bucarest
La cucina rumena è sì povera, ma ricca di sapori speziati. I piatti sono i grandi classici della cucina dell’Est: zuppe, ortaggi, carne stufata, formaggi e dolci. Chi parte per un fine settimana a Bucarest, non può non scegliere di prenotare un pranzo o una cena nel leggendario Caru cu Bere (foto in alto), oppure nella locanda più antica di Bucarest Hanul lui Manuc (foto in basso), anche se sono le esperienze turistiche più classiche e infilate in tutti i pacchetti che troverete online.
Al Caru cu Bere consiglio vivamente di prenotare tramite il sito ufficiale del locale. Durante la prenotazione scegliete la balconata scenografica Gambrinus e prediligete la cena rispetto al pranzo, perché gli spettacoli di danze folkloristiche sono più belli e coinvolgenti.
Per il pranzo invece optate per l’Hanul lui Manuc sia per la tranquillità sia per la possibilità di consumare all’aperto nell’enorme e scenografica corte interna.
Non sono amante delle catene, ma vale la pena provare Luca, che con i suoi punti vendita sparsi su tutto il territorio rumeno, costituisce una valida opzione per gustare dello street food tipico.
Da provare assolutamente i mici, salsicce speziate arrostite sulla griglia e il papanasi, un dolce tradizionale rumeno dalla forma di un bombolone “col tuppo”. L’impasto contiene della ricotta locale e viene servito fritto al momento, e accompagnato con salsa a base di formaggio con frutti di bosco.
Dove ho scelto di dormire per un fine settimana a Bucarest: l’Europa Royale Hotel
Laddove possibile, adoro godermi le Old Town fino a tardi, dunque la mia scelta ricade sempre sugli hotel (preferisco le reception H24) centralissimi nelle zone pedonali delle città.
Ho evitato il superbo Hotel Cismigiu per via della leggenda metropolitana sul suo conto, e ho scelto la posizione invidiabile dell’Europa Royale Hotel.
Caldo, confortevole, davvero elegantissimo e provvisto di ristorante con opzioni senza glutine sia per i pasti sia per la colazione.
L’hotel è ubicato in pieno centro storico con affaccio sull’immensa Piața Unirii, sul fiume Dâmbovița, e con locali, bellezze architettoniche, musei e fermate dei mezzi pubblici praticamente a portata di piedi.
Come arrivare in Transilvania da Bucarest
Ho scelto Bucarest come base per via della sua bellezza ottocentesca, ma da molti aeroporti italiani è possibile raggiungere direttamente anche Cluj-Napoca, la capitale non ufficiale della Transilvania.
Sebbene io sia una fervida sostenitrice dell’uso dei mezzi pubblici, in questo caso ho scelto la comodità di un transfer privato. Trattandosi di percorrere centinaia di chilometri da Bucarest, per non sprecare tempi in coincidenze e attese, mi sono affidata al tour operator Trans Protocol un nome che ha il sapore di uno spy movie!
Si tratta di un’agenzia affiliata a GetYourGuide, che effettua giornalmente transfer da Bucarest alla Transilvania permettendo ai viaggiatori di visitare in un giorno il Castello di Bran, presunta dimora di Dracula, il Libearty Sanctuary, oasi di pace per ex orsi infelici, la bellissima città di Brasov e il Castello di Peles. Mi sento di consigliare a occhi chiusi questo tour operator gestito dai coniugi Anca e Florin.
I contatti li ho avuti con Anca, donna gentilissima che si è premurata di cercarmi locali in Transilvania che servissero pasti senza glutine per me. Florin è una guida turistica appassionata che si occupa non solo di accompagnare i clienti a destinazione, ma di intrattenerli in auto con aneddoti e storie che hanno trasformato la geografia rumena in un lungo viaggio emozionante.
Drum bun!
(buon viaggio in rumeno)
Molto interessante e simpatico il tuo post. Complimenti e grazie
Grazie a te per esserti fermato a leggere, la Romania mi è piaciuta davvero tanto 🙂
Inizio subito dicendo che A M O quando in un post trovo indicazioni su come arrivare in determinati luoghi! Considerato che non guido, trovo di grande aiuto sapere come raggiungere un luogo, anche rivolgendosi a transfer privati. Tu poi ne hai trovato un’agenzia così fantastica da fornirti una lista di nomi di ristoranti con cucina gluten free. Quando si è all’estero questo tipo di informazioni sono una benedizione.
Siccome negli ultimi mesi hai solleticato la mia curiosità, Bucarest è entrata nella mia lista viaggi. La vicinanza da Bari poi aiuta 😉
L’Europa Royale Hotel mi sembra una bella e moderna struttura che terrò in considerazione anche per la posizione. Sono arrivata ad una età in cui la scelta dell’hotel è decisiva 🙂 per la riuscita di un viaggio.
Memore del tuo consiglio azzecatissimo su dove mangiare a Cracovia, non posso che accogliere al volo i tuoi preziosi suggerimenti, soprattutto sul ristorante Caru cu Bere.
Che dire, occorre visitare presto Bucarest prima che diventi una meta costosa!
Grazie mille come sempre per i tuoi suggerimenti
Simona, mi fa piacere che tu abbia apprezzato e soprattutto mi fa piacere esserti utile in caso tu dovessi organizzare concretamente. Anca è stata carinissima, si è informata per mio conto dandomi tutte le indicazioni necessarie per mangiare durante la tappa a Brasov (che è BELLISSIMA, a te piacerebbe un sacco, è una cittadina in stile germanico in piena Transilvania).
Età: a chi lo dici 😛 La presenza del ristorante interno è stata decisiva perché essendo arrivata tardi non mi andava di gironzolare nel centro storico deserto a caccia di cibo. I Pierogi di Cracovia! Ancora li devo digerire hahhahah! Non si può andare a Bucarest senza aver cenato al Caru ca Bere, che significa “carro della birra”. Le danze folkloristiche sono uno spettacolo, è stato piacevole anche per me che non amo la confusione. A un certo punto dalla cucina è uscita la brigata di cuochi che si è messa a ballare le danze tipiche (a ritmi serratissimi) con i mestoli e padelle in mano. Ma poi il locale è bello bello!
Grazie a te come sempre 🙂
Non sai quanto ti invidio per questo viaggio! Dovevo andare a Bucarest e in Transilvania proprio durante il Covid ma ovviamente è saltato tutto. Ora Bucarest è nella lista delle destinazioni (del 2025) per il solito weekend che faccio ogni anno con mio fratello, anche se lui preferirebbe Budapest – ma spero di fargli ancora cambiare idea perché questa città mi ispira di più, con il suo fascino un po’ noir e decadente.
Ottimo sapere che le carte sono accettate un po’ ovunque perché come sai, alla mia età, vado sempre un po’ in ansia al pensiero di partire senza “soldi veri”
Ho visto il sito dell’hotel ed è molto bello, soprattutto in confronto a certi hotel dell’Europa dell’Est che tendono ad essere super barocchi dall’esterno e nelle aeree comuni, e fuori moda e decrepiti nelle stanze. Per carità, hai fatto bene a stare lontana dall’Hotel Cismigiu
Perché costringervi a scegliere, vi dovete accontentare a vicenda… io farei Bucarest in primavera e Budapest in autunno hahaah 😉
La tua ispirazione è giusta, Budapest è più elegante, ma Bucarest è più “zingara” nel senso che si fa piacere di più. Sì sì, accettate ovunque, ma poi nell’hotel era posizionato un bancomat per prelevare… l’ho adocchiato subito se eventualmente avessi avuto problemi. Anche la presenza del ristorante è stata incisiva nella scelta, ha fatto da piano B in caso maltempo o contrattempi. E la fermata dell’autobus per l’aeroporto è a due passi. Cosa chiedere di più?
Grazie per la lettura e dai che i weekend del 2025 ormai sono vicini 🙂