E così, dopo aver bussato alle numerose e caratteristiche porticine delle casette di Colmar, decidiamo di bussare finalmente alla porta di un ristorante.
Attenzione: questo post è da leggersi rigorosamente previo stomaco pieno
Ho scoperto che in Alsazia si mangia benissimo: i gusti sono delicati ma saporiti, le porzioni sono abbondanti e le attenzioni rivolte al turista sono di casa.
Vi mostro dove mangiare e cosa mangiare a Colmar… a parte le casette a “biscotto” che si è tentati di mordere ad ogni scorcio.
Winstub La Taverne
Impasse de la Maison Rouge, 4 Colmar
L’ambiente è molto bello, una classica stube rivestita in legno, pavimenti rustici e separé realizzati con possenti travature che altro non sono che i graticci delle facciate degli edifici di Colmar.
Scopriamo che la proprietaria parla italiano (wow!) mi rassereno perché il mio livello di francese è come quello di Totò nella mitica scenetta del film “Totò, Peppino e la malafemmina”.
L’occhio sul menù cade immediatamente sulla “Fondue vigneronne vin rouge“: un piatto locale fantastico.
Ci portano una generosa porzione di tocchetti di carne mista (vitello e manzo), una mega scodella di patatine fritte, insalata, tre salse (all’aglio, ai cetriolini e salsa rosa) e infine un fornelletto da tavolo con un pentolino in ghisa colmo di vino speziato.
Sono molto curiosa di conoscere le profumatissime spezie che galleggiano nel vino: il calore infatti ne esalta gli aromi in un modo che non potete capire.
La proprietaria, con molta disponibilità, ci elenca il contenuto: erbette provenzali, timo, chiodi di garofano, aromi vari, brodo, grani di pepe nero, foglie di alloro, cipolla.
La carne va infilzata nelle forchette apposite e messa a cuocere in quell’incanto “di-vino” speziato.
Successivamente la si può ulteriormente insaporire intingendola nelle salse.
Buona, delicata, aromatica, tenera, mi sento di fare tutti i complimenti del mondo alla carne protagonista di questo piatto.
Nell’attesa che la ciccia si sollazzi nel vino, ci si “distrae” allegramente con patatine e insalata.
Un consiglio: attenzione a infilzare per benino i pezzetti di carne al mini-forcone, altrimenti vi improvviserete degli accaniti pescatori di carne!
Cosa mangiare a Colmar e dove: presso il Restaurant Colmar au Koifhus
Place de l’Ancienne Douane, 2
Posizionato nella caratteristica piazza della dogana vecchia, anche questo locale è arredato in modo particolare: un misto tra il provenzale e lo shabby chic, molto grazioso davvero.
L’intenzione era quella di provare un’altra tipicità di Colmar, la tarte flambée, una sorta di schiacciata, molto sottile e croccante, condita con cipolle, pancetta, erbette e panna acida.
Tuttavia l’occhio cade ( l’occhio cade sempre dove non dovrebbe) sulla voce tagliatelle al salmone con crema di limone. Non-potevo non!
La ragazza del servizio arriva con due enormi piatti in cui non c’erano tagliatelle al salmone, bensì SALMONE E TAGLIATELLE.
Il connubio tra il sapore deciso del salmone e la salsa delicatissima al limone, credo che sarà protagonista per molto tempo dei miei sogni gastronomici.
Molto buona anche la tarte flambée: un piacevole contrasto tra panna acida, dolcezza delle cipolle e sapidità della pancetta. Il tutto reso buono dalla base croccante. Non chiamatela pizza.
Cosa mangiare a Colmar e dove: Bagelstein
Grand Rue, 55
Un minuscolo locale dalle cui vetrine sarete inesorabilmente attirati dai bagel posti ad esca.
Diversi i menù e le composizioni.
La scelta varia tra ingredienti a base di carne, pesce, paté d’oca, verdure e tipologia di pane per il bagel.
Bagelstein è un franchising dislocato su gran parte di territorio francese.
Il menù prevede anche dei deliziosi cookies, muffin classici al cioccolato e… muffin molto ehm, come dire… devoti a “Maria”. È in questo locale che si è consumato un episodio che poteva trasformarsi in dramma.
Siamo in un minuscolo locale di Colmar tra scorci da fiaba e case a graticcio che sembrano biscotti tutti da mordere.
Fuori pioviggina, in giro non c’è nessuno e nel locale siamo in tre: io, Orso e il ragazzo dietro al bancone.
Dopo aver fatto fuori un colossale panino al salmone, mi avvicino al bancone e chiedo al ragazzo qualcosa di dolce, indicando la montagna di diavolerie diabetiche in bella mostra.
Lui mi guarda e sfacciatissimo mi fa: “io sono dolce, prendi me!” Orso era alle mie spalle. Non potevo vederlo, ma sentivo addosso i lapilli lanciati dal suo sguardo furioso diretto al ragazzo.
I minuti successivi sono stati interminabili e dannatamente silenziosi, durante i quali si è susseguito un loop di sguardi incrociati tra me/Orso/il ragazzo/le diavolerie diabetiche nel bancone.
Per un attimo ho davvero temuto il peggio.
Rompo il silenzio ordinando un chip cookie al cioccolato, pago in fretta e porto Orso immediatamente fuori da lì.
Usciamo dal locale e rientriamo nella fiaba, che come da migliore tradizione si è conclusa col lieto fine: io ho avuto il mio dessert e il ragazzo non è finito in un sacco nero.
Cosa mangiare a Colmar e dove: il Mercato coperto di Colmar
Rue des Écoles, 3
Il mercato coperto di Colmar si trova nella zona denominata Petite Venice, infatti uno dei lati di questo particolare edificio, insiste direttamente sulle acque verdissime del canale.
Entrare in un mercato coperto alsaziano vuol dire tornare letteralmente indietro nel tempo: ho visto donne fare la spesa con le tipiche sporte di vimini.
Non molto grande ma ben fatto: dai minuscoli bistrot ai banchi di frutta e verdura, passando per i negozi di souvenir fino ai rinascimentali allestimenti di pagnotte, bagel dolci, croissant e “berlino”.
In questo mercato si può trovare quanto di più buono e tipico si possa desiderare.
Subway
Rue des Ancêtresy, 26
Questo locale posizionato proprio sotto l’hotel dove abbiamo alloggiato è un franchising in cui è possibile gustare panini (non in Mc-style) da 15 o 30 centimetri farciti con ogni bene della terra. Noi ci abbiamo fatto colazione per due mattine consecutive perché ci è piaciuta l’atmosfera fresca e giovane.
Cosa mangiare a Colmar e dove: le Vetrine con diavolerie diabetiche
In agguato dietro ogni angolo di Colmar
Già il nome pâtisserie evoca sensazioni dolci e proibite. Colmar è piena di vetrine stupende dalle quali sorridono maliardi croissant, pain au chocolat, dolcetti con mele e cannella.
E poi macarons, torte dalle superfici lucidissime, gelati e tortini tipici alsaziani.
E proprio quando siete riusciti a passare indenni dinanzi all’ennesima vetrina, ecco che spunta la pâtisserie successiva, la sala da tè, la chocolaterie o la boulangerie del peccato.
Non voglio sapere cosa diventano queste vetrine in periodo mercatini di Natale…
Un capitolo a parte lo meriterebbero i vini tipici alsaziani.
Viaggiando dalla stazione di Saint Louis verso Colmar, abbiamo potuto vedere immense zone coltivate a vigneti. Molto gettonata è infatti la route des vins, la Strada dei Vini d’Alsazia, qualcosa come 170 km in cui si susseguono villaggi pittoreschi intervallati da paesaggi straordinari.
Alla luce di questo, gente, non commettete il mio stesso errore, in Alsazia non si deve assolutamente andare in aereo.
Automobile! E possibilmente con bagagliaio capiente!
Io ho finito di mangiare da poco, ma leggendo la descrizione e guardando le foto di quella via di mezzo tra una bourguigon e uno spezzatino al vin brûlé per poco non ho addentato il braccio della mia collega!
Per me in macchina non è così scomodo andare a Colmar, ma pensò che avrò bisogno di un furgone per caricare tutti quei dolci
E’ vero, sei molto vicina all’Alsazia (rispetto a me).
Come mai il “Capo” non ti ha mai mandata in missione gastronomica in quella regione così mangereccia?!
Mhhh…secondo me c’è andato lui. E da solo! 😀
Non mi ha mai mandata in Francia perché con il mio francese non sarei nemmeno riuscita a trovarla l’Alsazia 🙂
Maledizione!!! Non mi sono fidata e ora…ho fameeeeeeeee!!!!
Per me il cibo è un’attrattiva fondamentale di un luogo e recarmi al ristorante la sera (a pranzo ho troppo da fare!) è un rito a cui non rinuncerei mai! ^_^
Anche io preferisco la cena piuttosto che il pranzo! 🙂
Trovo gradevolissima l’atmosfera che si crea la sera in un bel ristorantino dopo visite e passeggiate!
Secondo me il cibo “local” (ma quello autentico) è fra i primi posti nella lista dei motivi per cui viaggiamo! 😀
E a proposito di cena…FAMEEEE!
Mm adoro il pain au chocolate quando è fatto come si deve! *__* e tutti quei ristoranti che hai mostrato sono uno più bello dell’altro, con piatti uno più gustoso dell’altro. Avete fatto delle ottime scelte!
Visita al mercato coperto immancabile, per scoprire i prodotti locali più buoni!
😀
Un bacione <3
Grazie ragazzi! Sto giro siamo andati a “cuore” scegliendo in base alle vetrine e non alle recensioni!
48 ore…troppo pochi i pranzi e le cene! Avremmo voluto provare di tutto e di più!
Vi assicuro che c’erano localini caratteristici uno più carino dell’altro!
Chissà, forse un giorno ci ritorneremo tutti insieme! ^ ^
Ma magari! sarebbe una bellissima esperienza, da fare prima o poi qualcosa del genere! <3
Donna avvisata… non si è salvata. Ho commesso il tremendo sbaglio di ignorare la tua raccomandazione, leggendo l’articolo prima di cena, e ora ho seri problemi a smettere di salivare. La cosa che mi ha colpito più di tutte è la carne da cuocere a tavola: non avevo mai sentito di una cosa del genere, credo che Marco impazzirebbe dalla gioia. Ma Colmar è diminutivo di colmare (la pancia), vero?
Hahahah, credo di si, l’intenzione del significato del toponimo è proprio azzaccata!
In realtà quella alsaziana è una variante della fondue de bourguignonne (oddio non so se si scriva così).
Al posto del vino si usa l’olio per friggere. Sì, l’olio! La carne viene fritta praticamente a tavola!
E’ una cosa pesante ma buonissima!
A casa la facciamo spesso, ci piace da morire l’atmosfera di convivialità che si crea, nell’attesa che si cuocia la carne!
Ciao Chiara!
Mannaggia a te, sto sbavando come Homer Simpson quando vede le ciambelle, e ho pure mangiato! Mi incuriosisce un casino la fondue col vino e le spezie, non ho mai assaggiato niente di simile! Anche se pure la tarte flambée è lì che mi chiama… il tizio del dolce sfacciatissimo! XD
Ehh Anna, anche io ho difficoltà quando riguardo le foto! 😀
Si sfacciatissimo lui, forse aveva appena mangiato uno dei suoi muffin alla marijuana! 😀 😀
Eccoci, non ho seguito il tuo consiglio e ho letto il post subito prima di pranzo… FAMEEEEE! Ma quanto sembrano buone le tagliatelle al salmone con crema di limone? Io AMO il salmone, voglio mangiarle ADESSO! è_é
Mi hai fatto morire quando ho letto “le vetrine con diavolerie diabetiche” XD mi fai troppo ridere!
Colmar comunque è uno dei posticini nella mia lista, spero di riuscire ad andarci prima o poi.
Complimenti poi per la foto di copertina del paese, davvero bella. :*
Orso ti ringrazia per i complimenti Diletta! 😉
Ti assicuro che erano buonissime le tagliatelle! Mai mangiato un salmone così buono in un posto NON di mare.
E le vetrine con le diavolerie diabetiche… beh, dovevi vedere come ridevo io a vederle! 😀 😀
Grazie per essere passata!
Ps: i disclaimer all’inizio dei post vanno sempre ascoltati hihihihi ci siete cascati tutti! 😉
Pingback: Colmar: come arrivare e dove dormire - L'Orsa Nel Carro
I macaron sono diabolici perchè hanno quell’aspetto ingenuo, quei colori pastello che richiamano l’infanzia, come a dire “prendici, non ti faremo del male…” Sono micidiali,invece, io potrei sentirmici male, uno tira l’altro…maledetti…La tarte flambè l’ho assaggiata pure io e l’ho adorata! Purtroppo siamo stati a Colmar solo mezza giornata e, a parte mercato e patisserie varie, non abbiamo avuto tempo e modo di sperimentare qualcuno dei magnifici ristorantini da te consigliati… Anch’io parlo una lingua strana, qualcosa a metà tra francese e pugliese…ahahahah!!
Hai centrato la definizione esatta: aspetto ingenuo!
E, come ogni cosa “ingenua” che si rispetti, nasconde un lato B micidiale.
Si, ho visto della vostra Toccata&Fuga in Alsazia. Una scusa allora per ritornarci! 😉
Arevuà 😀
Ciao Daniela, ma quanti ricordi e sapori che ho rivissuto tra le righe stellate della tua Colmar. Ma quante flammekueche che ho mangiato…una (ehm) pizza contesa tra Francia e Germania (regione di Baden wurttemberg…essendo vicini, si trovano in entrambi i Paesi, come anche i Bretzel e altre leccornie!!!! Diciamo che nel mio periodo lì ho preso un bel po’ di chili.
Un Bacio, Melina
Ciao Melina, anche tu eh?! Io al mio ritorno ho scoperto un bel +2 sulla bilancia!
Ed ho anche scoperto che la flammekueche se la contendono anche in Svizzera!
Chissenefrega di chi sia la paternità: è troppo buona! 😛
Un bacio a te!
Ps: qualche volta racconta la tua storia “Extended Cut” in un bel post, sono curiosa di conoscere le tue origini! 😀
🙂 prima o poi lo farò!!! Hai toccato un tasto un po’ delicatuccio…soprattutto per chi non ha ben chiaro dove ha le sue radici!
Tu solo+2???? Beh’ io ti ho battuta allora…la prima volta in Francia ho fatto +5 (ma anche 6 mesi di tempo per accumularli) e in Germania ho fatto +8 (ma con un anno di tempo a disposizione)!!!! Bene, hai scoperto che sono una grande golosona!
hahah ennò ho vinto comunque io!
Sì +2…ma in 48ore!
Se il tuo trend è questo allora ti sconsiglio vivamente l’Italia, la Campania in particolare! E’ un luogo di perdizione, fidati! 😀 😀
Non siamo alberi, non abbiamo radici! Noi travelblogger meno che mai 😉
Notte!
In Italia si mangia bene praticamente ovunque…e la cucina campana è molto simile a quella di “casa” (quella in cui sono cresciuta).
Buona notte anche a te!
😉 !!
Mi sto giusto appuntando quelle 2 o 3 cosine….. il mio regno per la Fondue vigneronne vin rouge
e per la pâtisserie, e per… Marghe chetati che sei a dieta!
hahahaha non puoi andare Alsazia in regime di dieta! Guarda che non ti fanno entrare! 😛
Facci sapere! 😉 Ti abbraccio e fa buon viaggio 😉
In partenza per Friburgo e Colmar, questo post ci sarà utilissimo, Dani!
Grazie per tutte le dritte, il mercato coperto sarà una tappa sicuramente, e credo anche Bagelstein! 🙂
Ragazzi che bello! Lo so che è ancora presto però spero che riusciate a trovare già i mercatini di Natale! Buona fiaba e grazie a voi! Se avete bisogno di altre info utili sono qui, vi abbraccio! 😉
E’ che dalla Puglia all’Alsazia è veramente lunga 🙂 Noi direi aereo + noleggio auto perché altrimenti ci vorrebbe un viaggio di più settimane. Ottimi consigli culinari! Siamo stati a Colmar brevemente qualche anno fa e ora si spera di tornare
Oh che invidia, piacerebbe anche a me tornarci presto, magari durante le festività natalizie… in quel caso è consigliabile aereo + noleggio auto (ma aereo cargo) 😛
Che bello viaggiar e ancor più bello mangiar! 😀
Grazie Anna, e benvenuta! 😉