Visitare Chernobyl a 30 anni dal disastro: il mio reportage di viaggio
I problemi di un popolo sono i problemi di tutto il mondo. Perché il vento non conosce confini.
I problemi di un popolo sono i problemi di tutto il mondo. Perché il vento non conosce confini.
Organizzare un viaggio a Kiev in autonomia è molto semplice. La Capitale dell’Ucraina è raggiungibile anche via low-cost da gran parte degli aeroporti italiani.
Io ho viaggiato con la compagnia Ernest Airlines che opera voli diretti per Kiev da Napoli, Milano, Bologna, Genova e Roma.
Nonostante le numerose opinioni sul web che praticamente hanno demolito questo vettore, io devo ammettere di aver viaggiato benissimo: imbarchi rapidi, voli puntuali e sereni insomma nessun intoppo …salvo le modifiche nei mesi precedenti circa giorni e orari di andata e ritorno, costringendomi a rivedere prenotazioni di alberghi e tour.
Vi confesso che c’è stato un periodo in cui avevo il terrore di aprire le mail!
Una tregua dalle tipiche città orientate al turismo: questa è stata Kiev per me.
Una sana tregua dal “cosa fare a Kiev” e “cosa vedere a Kiev” a tutti i costi.
Centrato l’obiettivo primario del mio viaggio in Ucraina – sto parlando della Zona di Esclusione di Chernobyl – tutto il resto è stato un piacevole vagabondaggio in una città che a tratti mi ha fatto completamente dimenticare di essere in piena ex Unione Sovietica.
Infatti senza nulla togliere alle capitali dell’Europa dell’Est viste finora, Kiev è a mio parere quella più bella. Ma proprio bella!
Quindi più che parlarvi di cosa vedere a Kiev, vi parlerò di cosa ho visto e cosa ho fatto io.